Mi è capitato di pensare ai labirinti, e poi mi è capitato di leggerne una semplice considerazione in un romanzo noir che sto leggendo. Per qualcuno le coincidenze non esistono, ma su questo non saprei che dire. Il fatto è che nel romanzo ho letto che per uscire da un labirinto è sufficiente guardarlo dall’alto mentre di recente avevo spiegato che si può uscire da ogni labirinto statico euclideo semplicemente rispettando una regola quasi banale. Ma mi riferivo allo stare all’interno del labirinto e nel tentare di uscirne senza alzarsi in volo. Se si aggiunge una terza dimensione, l’altezza, allora tutto cambia. E se cambia il punto di vista possono apparire soluzioni altrimenti invisibili. Cose note, nulla di rivoluzionario. Del resto è di questo che credo di aver bisogno, di conoscenze confermate e che non fanno nascere nuovi problemi. Ci pensa la vita reale a creare i problemi veri. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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