La domanda è lecita, ma se ha un prezzo non vale nulla, o non
vale veramente. Quanto costano una casa, un libro, un pranzo al ristorante, una
penna stilografica di prestigio e degna di stare sulla scrivania di un sovrano? Magari
hanno prezzi non per tutti, si tratta di beni o oggetti esclusivi. E se sono
esclusivi escludono. Confesso che neppure io, che scrivo l’opposto, so stare
senza casa, senza libro, senza un pranzo al ristorante di tanto in tanto. Alla penna
stilografica posso rinunciare, anche se in passato ne ho avute alcune e le
usavo per costringermi a scrivere con lentezza, e quindi in modo più
comprensibile anche per me. Ma le cose contano poco, sono scuse oppure occasioni o
mezzi per raggiungere un obiettivo, cioè una persona. Se si toglie il fattore
persona crollano molte motivazioni. La casa vale se accoglie chi ami,
e che quindi torna a casa. Se la casa è vuota, se nessuno entra più neppure per
caso dicendo: sono qui, diventa inospitale, fredda, motivo di dolore. E
quanto costa allora, o meglio, quanto vale? Meno di quello che pensavi. Lo stesso
per un libro, che richiama la vita vissuta, che fa emergere interessi e paure,
episodi avvenuti e richiamati dalle sue pagine. Se il libro non fa nulla di
tutto questo vale meno del suo prezzo, e lo si può interrompere senza rimorsi e
portarlo dove qualcuno porta i libri che altri magari, passando,
raccoglieranno. E un vero pranzo al ristorante è bello se condiviso, solo
allora il conto ne vale la pena. Non so, adesso non so se posso rinunciare a tutto
quello che ho accumulato negli anni, anche se è inutile chiedermi quanto costa
o quanto mi è costato. Se mi riporta te, che mi guardi di nascosto, allora vale
un capitale. Ciao Viz. Mi chiedi se mi sono contraddetto? Certo che l’ho fatto,
lo faccio sempre.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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