giovedì 24 aprile 2025

La vita osservata da due finestre

Negli anni sono avvenute cose, molte cose. Dalle nostre finestre rivolte a ovest vedo il parcheggio quattro piani più sotto, un piazzale che secondo alcuni progetti mai realizzati avrebbe dovuto diventare verde privato, un giardino condominiale. Due fallimenti in successione hanno fatto naufragare tutto, e anche noi abbiamo rischiato di rimetterci l’appartamento limitandoci solo a perdere una quantità notevole di denaro guadagnandoci in compenso anni di paure, quando nostro figlio era piccolissimo. Le vicende giudiziarie e le occupazioni abusive hanno permesso ai giornali locali di scrivere articoli sulla vicenda e ora quelle pagine un po' ingiallite stanno in piccole valigette, con altra documentazione storica che dovrei decidermi a buttare, ma per ora rimando. Il piazzale sotto le nostre finestre, nel corso degli anni, ha visto passare di tutto. Il supermercato che ha avuto la proprietà del piazzale, da usare come suo parcheggio, col tempo è stato sostituito da un discount di una nota catena italiana. E diversi anni fa al suo posto è arrivato un grande emporio gestito da cinesi che praticamente, alimentari a parte, vende ogni altra cosa. Nel grande parcheggio ho visto gonfiare una specie di castello con scivolo, che è stato montato per alcuni anni di seguito, per brevi periodi. Ho visto piccoli incidenti, l’arrivo di un’autoscala dei vigili del fuoco per salvare un vicino altrimenti intrasportabile, vari gatti aspettare alla solita ora il gattaro con un piatto pieno, liti tra nomadi e anche qualche festa della birra e altre manifestazioni. Abbiamo subito furti alle auto, ci sono stati momenti di ressa nel parcheggio dovute a offerte imperdibili, e per vari anni, il sabato, arrivava un furgone-rosticceria dal quale avevamo iniziato a servirci, trovando così il pranzo pronto quando tornavamo a casa alla fine della settimana. E poi abbiamo guardato altre cose, tante, come qualcuno che dormiva in auto, chi faceva scoppiare petardi appena comprati dai cinesi, altri che si fermavano in auto imbottigliando qualche malcapitato. Un mondo diverso ogni giorno quasi senza uscire di casa, insomma. Ciao, Viz. Anche per te era così.

                                                                    Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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