Io ancora non ci credo. Sono passati troppi
mesi, ma non ci credo per nulla.
È vero che a volte ho mancato appuntamenti
fatali, magari per pochi minuti e per motivi stupidi, ed ero lì un momento
prima ed un momento dopo…ma poi, a parte in un solo caso, solo quello, solo quello
maledetto, ci siamo spiegati e mi hai pure preso in giro.
La prima volta di ogni cosa vissuta assieme
mi è sembrata ripetibile all’infinito in un modo che definirei sottinteso,
esattamente come se si trattasse di un VHS riproducibile quante volte mi
interessava, senza limiti. Ma esattamente come i VHS sono spariti dal mercato e
solo io ancora talvolta li guardo perché ho conservato tutti quelli che nel
tempo ho comprato o registrato ed anni fa ho pure acquistato un lettore nuovo fiammante
(ancora oggi mai usato) prima che venissero tutti ritirati dalla vendita, allo
stesso modo è avvenuto con le nostre prime volte. Con tutte, lentamente,
inesorabilmente.
A volte lo specchio tradiva il tempo
trascorso, ed allora io rifiutavo di usare la macchina fotografica. Odio vedere
la sofferenza, il dolore, l’invecchiamento, li rifiuto per istinto, li rimuovo.
Tu lo avevi capito benissimo. Non ti faceva piacere ma lo accettavi, e ci
vedevi il positivo che indubbiamente c’è nel vivere in modo più leggero. Sino all’ultimo
sei stata fedele al tuo impegno di rispettare questa regola autoimposta e non
scritta, e lo hai fatto con una forza incredibile.
Non sono mai maturato malgrado gli anni, lo
ammetto. Da giovane stupido che ero sono diventato un vecchio stupido. Fingo di
aver capito quello che ancora mi sfugge da sempre. Sorvolo e me la cavo con
battute; l’esperienza in questo aiuta.
Ed allora ogni prima volta, ora, solo ora, ho
capito che è stata anche l’ultima.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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