Ho sbagliato tante cose, e di alcune me ne
vergogno. Molte altre le ho fatte giuste, e ne vado orgoglioso. Non sto a
spiegarmi nei particolari, tu sai benissimo a cosa mi riferisco, e chi non sa
può benissimo intuire ed usare la fantasia. Parte di questi pensieri sono
generalizzabili ed universali, perché non sono originale, nessuno lo è mai sino
in fondo, quindi parte di ciò che penso lo pensano anche altre persone.
Le tante cose che ho sbagliato probabilmente
le rifarei sbagliate se mi si ripresentasse ora davanti come la prima volta la
medesima situazione. Solo col senno di poi modificherei ciò che ho fatto o non
ho fatto, ma così sarebbero tutti perfetti, troppo facile. Se avessi saputo
prima avrei comprato quel biglietto della lotteria, non avrei creduto a quel
venditore scorretto scambiato per amico, non avrei ceduto alla mia debolezza o
ai miei vizi, avrei insistito perché tu facessi indagini per tempo, con i miei
sarebbe andata diversamente, avrei mandato a quel paese chi se lo meritava con
un largo anticipo, chissà chi sarei adesso, come vivrei, se tu saresti ancora
qui…
Eppure chi mi fa notare le cose giuste che
pure ho fatto non mi rende soddisfatto. Ho l’impressione che sia inutile dirlo
o pensarlo. Esattamente come seguire i miei impulsi negativi mi è sempre sembrato
normale, inconfessabile ma naturale, allo stesso modo anche quello che agli altri
sembra edificante, giusto e fatto correttamente mi appare semplicemente
normale. Confondo insomma meriti e colpe, mi sembrano tutti aspetti
indissolubili del mio modo di essere.
Tu lo avevi capito benissimo. Qualcun altro
un po’. Altri per nulla.
Oggi mi è venuto il nervoso e la tristezza
quando ho dovuto prendere atto del fatto che le buste con i maglioni o con i
vestiti non le sistemi più tu. Non è che mi pesi farlo, non più di tanto
almeno. In realtà mi pesa ma non è quello il problema. Quello che non accetto e
che non sia tu a farlo, solo quello. Prima di tutto lo facevi meglio, con
maggior attenzione. E poi saresti ancora qui a dirmi quali sacchetti devo
comprare, 30x40, 50x80… ed i sacchetti che ho comprato prima, quando me lo scrivevi su un foglietto, sono tutti qui, conservano ancora il tuo ordine, e la cosa mi fa male.
Intanto però sono costretto a spostarli, e
poco alla volta tu ti allontani un po’, poi smetto, ed aspetto che tu ti
riavvicini, sistemo solo qualche busta e infine faccio altro, mi distraggo e
fingo che tutto vada bene.
Faranno il governo? Chi lo sa. E chi andrà al
governo? Sinceramente non me ne può interessare di meno. Ne parlo, lo fanno
tutti, ma non riesco a prendere sul serio le sorti dell’Italia, anche se sono
importanti. Io penso ai sacchetti che mi facevi comprare in Via della Luna…dove
quando venivi pure tu mi piaceva. E ricordo Bomarzo. Perché Bomarzo? Ho appena
ritrovato quel portachiavi…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.