lunedì 23 aprile 2018

ho tanto sbagliato



Ho sbagliato tante cose, e di alcune me ne vergogno. Molte altre le ho fatte giuste, e ne vado orgoglioso. Non sto a spiegarmi nei particolari, tu sai benissimo a cosa mi riferisco, e chi non sa può benissimo intuire ed usare la fantasia. Parte di questi pensieri sono generalizzabili ed universali, perché non sono originale, nessuno lo è mai sino in fondo, quindi parte di ciò che penso lo pensano anche altre persone.

Le tante cose che ho sbagliato probabilmente le rifarei sbagliate se mi si ripresentasse ora davanti come la prima volta la medesima situazione. Solo col senno di poi modificherei ciò che ho fatto o non ho fatto, ma così sarebbero tutti perfetti, troppo facile. Se avessi saputo prima avrei comprato quel biglietto della lotteria, non avrei creduto a quel venditore scorretto scambiato per amico, non avrei ceduto alla mia debolezza o ai miei vizi, avrei insistito perché tu facessi indagini per tempo, con i miei sarebbe andata diversamente, avrei mandato a quel paese chi se lo meritava con un largo anticipo, chissà chi sarei adesso, come vivrei, se tu saresti ancora qui…

Eppure chi mi fa notare le cose giuste che pure ho fatto non mi rende soddisfatto. Ho l’impressione che sia inutile dirlo o pensarlo. Esattamente come seguire i miei impulsi negativi mi è sempre sembrato normale, inconfessabile ma naturale, allo stesso modo anche quello che agli altri sembra edificante, giusto e fatto correttamente mi appare semplicemente normale. Confondo insomma meriti e colpe, mi sembrano tutti aspetti indissolubili del mio modo di essere.

Tu lo avevi capito benissimo. Qualcun altro un po’. Altri per nulla.
Oggi mi è venuto il nervoso e la tristezza quando ho dovuto prendere atto del fatto che le buste con i maglioni o con i vestiti non le sistemi più tu. Non è che mi pesi farlo, non più di tanto almeno. In realtà mi pesa ma non è quello il problema. Quello che non accetto e che non sia tu a farlo, solo quello. Prima di tutto lo facevi meglio, con maggior attenzione. E poi saresti ancora qui a dirmi quali sacchetti devo comprare, 30x40, 50x80… ed i sacchetti che ho comprato prima, quando me lo scrivevi su un foglietto, sono tutti qui, conservano ancora il tuo ordine, e la cosa mi fa male.
Intanto però sono costretto a spostarli, e poco alla volta tu ti allontani un po’, poi smetto, ed aspetto che tu ti riavvicini, sistemo solo qualche busta e infine faccio altro, mi distraggo e fingo che tutto vada bene.

Faranno il governo? Chi lo sa. E chi andrà al governo? Sinceramente non me ne può interessare di meno. Ne parlo, lo fanno tutti, ma non riesco a prendere sul serio le sorti dell’Italia, anche se sono importanti. Io penso ai sacchetti che mi facevi comprare in Via della Luna…dove quando venivi pure tu mi piaceva. E ricordo Bomarzo. Perché Bomarzo? Ho appena ritrovato quel portachiavi…

                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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