Temo sia di essere travolto dalle cose sia di
essere travolto dalla tua presenza, che rimane, non c’è verso, rimane. E mi fa
piacere, anche se poi mi vien da piangere.
Tu però ora sorridi, o decisamente ridi. Di me,
e con me.
Non so se esiste il caso o se invece ogni
avvenimento è legato ad una sua precisa storia, ad una sequenza iniziata non so
quando e destinata a continuare chissà per quanto ancora.
Tu però ora ridi, ne sono certo, ovunque tu
sia.
Non so quante volte ti ho brontolato di non
stipare in quel modo tutti gli spazi e di non invadere i miei. Ti ho concesso
un cassetto in più ed un albero degli zoccoli personale, questo lo sai. E continuavo
a dirti pure che se mettevi troppi abiti appesi alla fine il sostegno avrebbe
ceduto. In effetti ha ceduto, anni fa, ed ho dovuto rinforzarlo.
Avresti dovuto mettere in ordine una volta
andata in pensione.
Era una promessa sottintesa, mai pronunciata
in modo esplicito. Lo so, tu non l’hai mai detto, non mi avresti mai data la
soddisfazione di dirmi che avevo ragione.
Poi le cose hanno preso una piega diversa,
che non mi è piaciuta e che, porca ******* ****, mi fa innervosire, e non
accetto né credo accetterò mai.
Ma tu sorridi, perché nulla viene mai a caso,
e un sostegno oggi si è rotto nell’armadio, dalla mia parte, con le mie cose, e
non aveva motivo per spaccarsi proprio oggi, nessun motivo, se non la tua
volontà di esserci ancora una volta e prendermi in giro. Forse pure io comincio
a non avere più scheletri nell’armadio come te? Non ridere, per favore, che
domani devo andare in ferramenta…ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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