Abbiamo
il dovere di andare avanti, perché fa parte della nostra natura, perché non
solo è eticamente l’unica scelta possibile ma, soprattutto, perché rientra in
un disegno evolutivo che si può ritenere casuale o guidato senza mutare di una
virgola le sue conseguenze sulle linee ispiratrici del nostro comportamento. Ma tento
di spiegarmi con esempi legati a temi reali ed attuali, credo sia meglio.
Le
violenze sulle donne, la loro sottomissione in molte culture, la loro uccisione
perché considerate cose di proprietà (e tutto quanto rientra in queste logiche) è
stata preistoria e poi è divenuta storia, ci appartiene come specie esattamente
come ci appartiene l’età della pietra. Col tempo si è lentamente capito che non
è un comportamento conveniente, e alcuni popoli più evoluti lo stanno
abbandonando, o lo hanno superato. Non utilizzare in tutte le loro potenzialità
gli uomini di sesso femminile è miope e porta svantaggi a livello sociale ed
economico anche agli uomini di sesso maschile. Ci perdiamo scoperte
scientifiche, invenzioni tecnologiche, approccio diverso ai problemi e
possibili soluzioni innovative. In questo caso la spinta evolutiva va in una
sola direzione, anche se oggi la pazzia disperata di alcuni che vivono tra noi
(che improvvisamente perdono la ragione, schiavi delle loro gabbie) o l’azione
di movimenti integralisti religiosi che vorrebbero rispedirci nel medioevo sono
un serio ostacolo al cammino necessario.
Il
rifiuto dell’omosessuale perché considerato contro natura è un’altra leggenda culturale
che fa comodo, perché in realtà la natura sceglie altre vie, pensa al risultato
finale, e se fa tentativi fallimentari lungo la strada non ha poi alcuna pietà
quando sopprime individui (o intere specie) perché non adatti. La natura
prevede l’omosessualità e non si crea problemi se due cani maschi si divertono
tra loro, purché svolgano il ruolo loro assegnato. Allo stesso modo ignora
tranquillamente le nostre sovrastrutture sociali che vorrebbero un solo tipo di
unione possibile tra sessi diversi. Il regno animale è pieno di esempi di
soluzioni evolutive perfette che per noi sarebbero immorali, secondo una logica
distorta ed opportunista. Le elefantesse fanno benissimo a meno dei maschi
adulti, tranne che nel momento degli amori. Le api trattano i maschi come un
fastidio, tranne che in un solo caso, e non hanno alcun problema a convivere in
una società che potremmo definire lesbica, o meglio asessuata. Alcuni pesci
hanno risolto il problema mutando sesso, riuscendo così a non farsi mancar
nulla, nel corso della vita. Le lumache poi sono ermafrodite, e pare vivano
benissimo pure così. Siamo esclusivamente noi esseri umani a voler definire corretto un
solo tipo di comportamento sessuale, sbagliando nel motivarne le ragioni.
Gli
immigrati sono troppi, sono un’invasione, ci portano regresso e problemi. Il concetto
è utilizzato da troppe persone, che non vedono la realtà come è nei fatti. Troppi
fattori non dipendono da un singolo, da un movimento politico, da un Paese o da
un intero continente, ma possono essere controllati solo a livello mondiale. I popoli
oggi migrano per fame e per guerre. Ci si può trincerare dietro muri o alzando
ostacoli sulle coste, se si vive su un’isola, ma il fenomeno non si può
fermare, solo rallentare, mentre sarebbe giusto affrontarlo a livello globale, non unilateralmente. Noi saremo superati solo se non ci sapremo
adattare al mutamento, se non saremo più intelligenti evolutivamente in modo da
far nostra la forza di chi arriva. Oltretutto invecchiamo, e quelli che arrivano sono
giovani. Difendiamo una fortezza come lo fecero gli ultimi difensori dell’impero
romano, non come i loro fondatori, che facevano propri persino gli dei popoli
che diventavano romani a tutti gli effetti, sino a lasciar loro esprimere le
massime cariche politiche e di potere. La soluzione è solo l’integrazione, che
passa attraverso la maturazione sia di chi accoglie che di chi viene accolto. Se
manca una delle due, il meccanismo si inceppa, e l’evoluzione naturale in casi
simili prevede una catastrofe.
Potrei
continuare, ma poi scriverei un post troppo lungo che scoraggerebbe la lettura.
Torno però, con una considerazione finale, sul tema donna.
Agli
uomini, ad alcuni almeno, le donne rompono le scatole perché, anche se non lo
ammetteranno mai, capiscono che la donna è in grado di generare la vita mentre
un uomo non ci riesce. Un tempo saggiamente si pensava alla grande madre, in
tal senso, oggi no, al massimo per alcuni la donna è una fattrice, o un oggetto
di piacere.
C’è
chi pensa che una soluzione possa essere l’utero artificiale e forse un ideale
mondo senza donne (di amazzoni all’incontrario). Non capiscono che quella
strada, pur se potenzialmente possibile, rende pensabile anche l’uomo
artificiale assoluto, il robot evoluto in grado di sostituire non solo la
donna, ma anche l’uomo, in ogni cosa. Ad esempio che se ne fa l’auto che si muove
da sola di Antonio Rossi come autista? E a cosa serve Maria Bianchi in quella
fabbrica di piccoli elettrodomestici se un robot senza sesso sa svolgere
benissimo la sua funzione senza di lei? Cosa dici, che è già successo? Strano,
non me ne ero accorto.
Nell’immagine
la Venere di Willendorf
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
un utero artificiale, dove si trasmette il battito genitoriale di un cuore artificiale, e l'amore anche quello artificiale, perchè quello vero inizia a fare un poco paura. L'evoluzione non penso debba nascere dalle paure, paure del diverso, paura delle culture diverse, o del sesso diverso. Viviamo questa vita per non so quale strano dono, ne capiamo il valore immenso, ma fatichiamo a capire che il medesimo valore è nella vita di chiunque altro, indipendente dalle origini, dal sesso, e dalle preferenze sessuali. Ma tu queste coe le sai. grazie.
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