martedì 21 giugno 2016

raggi di sole






-      Ma cosa ti cambia se è una donna o un uomo?
-      A me nulla, a te piuttosto cosa cambia, perché tanta ostilità? Secondo me invece di tanti uomini al potere con poche donne meglio molte donne e pochi uomini.
-      Ma le donne hanno altro da fare, e poi la politica è libera, tutti quelli interessati se vogliono possono dedicarcisi. Cosa impedisce alle donne di fare politica?

Ecco un discorso immaginario tra due posizione diverse. Cosa impedisce alle donne di fare politica, ad esempio, per riprendere dall’ultimo punto?
La risposta è semplice: secoli se non millenni di cultura, che in Italia inizia ad essere superata ma che resiste intatta in molti altri Paesi del mondo.
Fare politica, cioè discutere e far parte del potere che decide del bene comune e delle scelte che toccano tutti non è tipico del genere femminile, basti solo pensare alla tardiva conquista del diritto di voto per le donne. Da noi esiste da meno di un secolo. In Vaticano non ci pensano neppure di dare pari dignità e potere alle donne, e cito il Vaticano perché prima di tutto è a Roma e poi perché la Chiesa influenza in modo evidente la nostra politica nazionale.

Scordando però quel Paese straniero e tornando alla nostra Repubblica le donne dovrebbero entrare di più in politica, ma prima servirebbero più aiuti dallo Stato perché la crescita dei figli e l’assistenza ai familiari ed agli anziani non pesino quasi esclusivamente sulle donne, ma siano distribuiti in modo equo tra maschi e femmine. Nulla di illogico in fondo, ma tutto il nostro sistema assistenziale è in grado di mutare impostazione in breve tempo, spostando risorse da un capitolo ad un altro? Non scorderei neppure le altre diverse sessualità, come gay e lesbiche, pur capendo bene quanto sia difficile analizzare queste posizioni. Una certezza però concedimela: l’omofobia è il pessimo indizio di grossi problemi anche per queste persone.

In sintesi: una donna al potere è meglio di un uomo nel senso che si opera un’azione di riequilibrio tra sessi, non necessariamente per le idee politiche che rappresenta.
Se l’attenzione prioritaria si sposta sulla posizione politica è possibile che si preferisca un uomo ad una donna, ma questo non è in contrapposizione con la necessità di un riequilibrio di genere se ogni forza politica al suo interno e preventivamente offre lo stesso peso alle donne ed agli uomini.
Diventa interessante quindi capire quanti e quali partiti e movimenti politici sono in grado di far proprio ed attuare questo progetto. Potrebbe essere una discriminante al momento della scelta e del voto.
                                                                                                             Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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