Ecco, chiamatele come volete, ma non biciclette elettriche.
Le vedo sfrecciare a velocità incredibili su strade, ciclabili o
altre zone pedonali. Mi arrivano alle spalle e mi superano senza che me ne renda conto perché non
hanno un motore a scoppio, e sono pure pericolose, perché veloci e silenziose, e mi ricordano i sommergibili di un noto inno reso immortale
non solo dalle cerimonie serie e dalle celebrazioni delle forze armate ma da
un’interpretazione bellissima di Paolo Poli oppure da quel capolavoro di
Luciano Salce: “Il Federale”, con un Ugo Tognazzi indimenticabile.
“Sfiorano l'onde nere nella fitta oscurità,
dalle torrette fiere ogni sguardo attento sta.
Taciti ed invisibili
partono i sommergibili!
Cuori e motori
d'assaltatori
contro l'immensità!”
dalle torrette fiere ogni sguardo attento sta.
Taciti ed invisibili
partono i sommergibili!
Cuori e motori
d'assaltatori
contro l'immensità!”
Sono
ciclomotori elettrici, questo sono, nulla di più e nulla di meno. E non sarebbe
male poterli guidare solo con un patentino.
La bicicletta,
per me, è solo quella che o pedali o non ti muovi.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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