In una società profondamente ingiusta sul piano sociale, con differenze crescenti tra le fasce meno protette e povere, sempre più estese, e i ceti con grandi possibilità, sempre più esigui ma sempre più voraci, queste recenti manovre per salvarci in una situazione internazionale pericolosissima rischiano di innescare un odio sociale diffuso ed anche una guerra tra poveri. Qualcuno ha parlato di privilegi della casta, spesso in modo demagogico, facendo di tutti un fascio, come se i politici fossero tutti uguali, cose che non è vera, nel modo più assoluto. (Non sono uguali nelle idee che sostengono, non negli interessi che difendono e neppure nello stile di vita). Tuttavia serve, in momenti come questo, un segno forte di volontà di riequilibrare la situazione, di essere pronti agli stessi sacrifici chiesti agli italiani tutti. Se si parla di attaccare le pensioni di persone che hanno lavorato una vita, occorre anche parlare degli assurdi vitalizi, indegni di una repubblica moderna, ma più adatti ad una signoria settecentesca. Se si parla di ridurre in qualche modo stipendi, carriera, TFR, tredicesima e pensioni ai dipendenti statali, che sono servi dello stato, allo stesso modo i servi più pagati devo ridurre i loro guadagni. Servire lo stato è un onore ed un onere. Non è un privilegio. Attaccare poi gli enti locali significa mettere in ginocchio l’assistenza a chi ne ha bisogno, ridurre i servizi pubblici, e colpire ancora una volta i poveri, sempre più poveri. Provo una rabbia crescente, lo confesso, che non so controllare, se non a fatica, e rifiuto le cicale tipo Grillo, che predicano apparentemente bene ma possiedono capitali mostruosi, accumulati con il loro impegno nella politica-spettacolo. E che col fisco non hanno avuto sempre un comportamento trasparente. Vorrei una unione delle sinistre, ma so che è una utopia peggio dell’anarchia pacifica di alcuni in buona fede, che tanto non interessa a nessuno. La gente cerca rifugio nelle lotterie, nei programmi demenziali di mediaset, si interesse alle faccende extramusicali di vasco, ammira tronisti e veline, vende le figlie alla società del lato B, ammira chi sfonda con la furbizia, l’evasore nullatenente col 25 metri e la villa, circondato da giovani donne in cerca di fortuna. Ho detto che no ho bisogno di eroi, e lo confermo. Mi bastano persone oneste, che fanno il loro lavoro, senza mirare alla notorietà o a sfondare. Persone oneste ed in buona fede. Nulla di più serve all’Italia di oggi
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte. Grazie)
venerdì 26 agosto 2011
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