giovedì 25 agosto 2011

La scuola è il nostro futuro


Si parla di investire nella scuola pubblica statale tagliando i fondi e introducendo un concetto odioso: razionalizzazione. Io lo trovo semplicemente grottesco. Se si vuole investire, occorre aumentare i fondi, non ridurli.
Se si vuole risparmiare, cosa che potrebbe essere pure condivisibile, non si dica però che
si vuole investire, suona come una presa in giro.
Che senso ha parlare di eliminare gli sprechi? Se ce ne sono sicuramente vanno eliminati, chi è contrario? Tuttavia
occorre sapere che il bilancio dell'Istruzione riguarda per oltre il 95% le spese per gli insegnanti, e risparmiare significa come minimo ridurre il numero di insegnanti, ovvero aumentare il numero di alunni per classe o togliere opportunità che prima erano offerte. Sicuramente non è un investimento.
Se si taglia e si dice che in realtà si investe prima bisogna dimostrare che i tagli riguardano solo gli sprechi, e che
quanto risparmiato poi in parte è ritornato come effettivo contributo per migliorare la qualità del servizio, non semplicememte tolto alla scuola. Nulla di questo mi sembra di vedere nella riforma attuale, che è solo ed esclusivamente una riduzione dell’offerta formativa pubblica statale (senza toccare, a quanto sembra, la scuola privata confessionale).

                                                                                 Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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