giovedì 25 agosto 2011
qui ed ora
Prima di tutto credo nella morale, ma non accetto il moralismo interessato. La morale è il fondamento dei rapporti umani, ne regola le modalità, deve essere il più possibile condivisa, mai imposta dallo stato, che non può essere uno stato etico, cioè uno stato succube di una sola morale imperante di qualsiasi tipo: religioso, politico o altro.
Un esempio. Per me è immorale sfruttare il lavoro altrui a proprio tornaconto oltre il normale e regolare rapporto imprenditore-dipendente. Cioè è immorale il lavoro nero, è immorale sfruttare il lavoro minorile, è immorale pagare 10 e guadagnare 100 perché si è più forti sul piano della contrattazione. E' poi del tutto inaccettabile che un manager di una azienda privata o pubblica guadagni tanto di più di un suo amministrato.
Ai primi posti nei valori della vita ci sono i propri cari, il lavoro o una attività accettabile e se possibile gratificante, le condizioni di salute ed economiche.
Subito dopo viene il rispetto per tutti (dato e ricevuto), a partire da sè stessi e per quanto si realizza, il rispetto degli impegni, anche nelle piccole cose. Questo rispetto poi si allarga al mondo che ci accoglie, non sempre nel modo che preferiremmo, ma che dobbiamo cercare di lasciare un pò migliore, non di sfruttarlo solo per i nostri fini egoistici immediati.
Poi vorrei eliminare Inferno e Paradiso, sono solo categorie mentali.
Io vedo l'ora e il qui, sulla Terra, e non vorrei lasciare ad una premio o ad una punizione futura lo stimolo ad essere più umani. Tutti abbiamo il diritto di puntare alla felicità, vivendola nello sguardo di chi ci sta vicino.
Vivere alla giornata, oggi, senza pensare a ieri o a domani potrebbe essere una via? Apprezzare un caffè, una visita, una piantina che sboccia, una battuta o un sorriso, un momento di sesso o il manifestrasi di una amicizia. Avere affetti profondi e ricambiati, amare insomma. E ampliare così il nostro mondo, uscendo da noi stessi.
Il sogno è visitare ogni luogo che stimola la fantasia, una spiaggia incontaminata o una metropoli lontana, un luogo dell'infanzia ritrovato intatto come luogo dello spirito.
Odio l’opportunismo interessato, la negazione dell’altro, la falsità malevola ed il tradimento. Vorrei conservare ideali, saper riprendere da dove ho fallito, ricucire legami perduti, sentirmi vicino anche a chi non vedo o non sento da anni, anche se spesso sono io a fuggire. Il mondo non dovrebbe spaventarmi, è un'opportunità, un'occasione di essere, è la mia casa, ma è anche la casa di tutti gli altri, e devo tenerne conto.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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