Prima o poi il telefono resterà muto, è nell’ordine delle cose. Già le poste ormai non mi recapitano quasi più corrispondenza privata, e pure io ho smesso di inviarne, ma il telefono no, è la prova dell’esistenza in vita la voce che risponde all’altro capo della linea, magari senza filo. Già, anche il filo ormai sembra non servire più, tutto attraverso segnali nell’aria, anche nel vuoto. Non si tratta di accettare o no la cosa, tanto succederà comunque. Ma fa male. Non è solo il nuovo che un po' mi disorienta, anche se mi piacerebbe fissare all’infinito le situazioni, le case, le strade, le persone, gli amori e le amicizie, no o non solo. È l’assenza che prima o poi arriverà. E quella non avrà rimedio. Si tratterà di trovare nuovi motivi per andare avanti, per tentare di coprire, ma le ferite si accumuleranno, e già non sono poche. Ciao, Viz
Silvano C.©
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