venerdì 30 settembre 2016

Io son…




A leggere di vite passate, vissute o inventate o romanzate, ci si cala in una dimensione di immortalità, o potrebbe capitare di farlo.

Un po’ si pensa di essere al di sopra ed al di fuori di queste necessità che comporta l’essere ora qui. Ma solo per un po’. Poi ci si rende conto che facciamo parte del gioco, e che non siamo semplici spettatori non coinvolti in una storia che vediamo al cinema o in televisione, che leggiamo in un romanzo o in un saggio. Ora siamo qui. Ieri non eravamo. Domani non saremo.

Luca è assunto attraverso una cooperativa, quindi con un contratto a tempo determinato, al massimo ribasso, con garanzie sindacali praticamente nulle e con una serie di sotterfugi legali tali da farlo risultare socio quando invece è meno di un semplice dipendente. La storia di Luca come rientra nel gioco di chi è ora qui con noi, e domani non sarà più?

Il servo del marchese, onesto e fedele, dato in pasto al popolo aizzato e feroce, squartato vivo perché così placa gli animi e salva il marchese, che posto occupa, lui che ormai non è più, che non ha lasciato che poche tracce del suo passaggio mentre del marchese si ricordano la nobile famiglia e le grandi imprese, sì, cosa ha lasciato della sua vita?

La bambina rapita, stuprata e uccisa prima di essere arrivata a dieci anni, esattamente oggi, mentre i più fortunati leggono di queste tragedie oppure, più tragicamente, le ignorano, che cosa lascerà dopo di lei?
Che senso dobbiamo dare al tempo che ci fa vivere in un momento preciso, non ci permette di scegliere dove nascere o da chi e non si pone alcun problema di giustizia?

E poi la vita, che si dice sia bella, degna di essere vissuta, che sia un dono, è stata (ed è) veramente un dono per alcuni o è altro? Se tu ti presenti oggi in casa mia e, come regalo, dicendomi esplicitamente che è un tuo omaggio, mi bruci ogni cosa, io non credo di doverti ringraziare per il cosiddetto dono. Se posso, anzi, faccio quello che è in mio potere per rinunciare al regalo inaspettato e non desiderato.

Chi ha avuto una tomba forse è fortunato, chi ha scelto liberamente di non averla forse è altrettanto fortunato, e quel che io son…


                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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