A
leggere di vite passate, vissute o inventate o romanzate, ci si cala in una
dimensione di immortalità, o potrebbe capitare di farlo.
Un
po’ si pensa di essere al di sopra ed al di fuori di queste necessità che
comporta l’essere ora qui. Ma solo per un po’. Poi ci si rende conto che
facciamo parte del gioco, e che non siamo semplici spettatori non coinvolti in
una storia che vediamo al cinema o in televisione, che leggiamo in un romanzo o
in un saggio. Ora siamo qui. Ieri non eravamo. Domani non saremo.
Luca
è assunto attraverso una cooperativa, quindi con un contratto a tempo
determinato, al massimo ribasso, con garanzie sindacali praticamente nulle e
con una serie di sotterfugi legali tali da farlo risultare socio quando invece
è meno di un semplice dipendente. La storia di Luca come rientra nel gioco di
chi è ora qui con noi, e domani non sarà più?
Il
servo del marchese, onesto e fedele, dato in pasto al popolo aizzato e feroce, squartato
vivo perché così placa gli animi e salva il marchese, che posto occupa, lui che
ormai non è più, che non ha lasciato che poche tracce del suo passaggio mentre
del marchese si ricordano la nobile famiglia e le grandi imprese, sì, cosa ha
lasciato della sua vita?
La
bambina rapita, stuprata e uccisa prima di essere arrivata a dieci anni,
esattamente oggi, mentre i più fortunati leggono di queste tragedie oppure, più
tragicamente, le ignorano, che cosa lascerà dopo di lei?
Che
senso dobbiamo dare al tempo che ci fa vivere in un momento preciso, non ci
permette di scegliere dove nascere o da chi e non si pone alcun problema di
giustizia?
E
poi la vita, che si dice sia bella, degna di essere vissuta, che sia un dono, è
stata (ed è) veramente un dono per alcuni o è altro? Se tu ti presenti oggi in
casa mia e, come regalo, dicendomi esplicitamente che è un tuo omaggio, mi
bruci ogni cosa, io non credo di doverti ringraziare per il cosiddetto dono. Se
posso, anzi, faccio quello che è in mio potere per rinunciare al regalo
inaspettato e non desiderato.
Chi
ha avuto una tomba forse è fortunato, chi ha scelto liberamente di non averla
forse è altrettanto fortunato, e quel che io son…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.