Leggere
un romanzo premiato dalla critica di una nota scrittrice spagnola non salva il
mondo, e nessun romanzo credo possa salvarlo, forse far riflettere, ma non di
più.
Ed
io che mi ero per un po’ illuso, lo ammetto, che vi avrei trovato salvezza, che
la nostra mente fosse capace di fare salti oltre sé stessa, che la realtà si
potesse scalfire.
Se
guardo ciò che mi circonda trovo rari spunti di ottimismo, poca voglia di
cambiare in chi ha il potere di farlo e molta invece in chi non riesce a vivere
in modo accettabile, ma, oltre a questo, nessuna via di mutamento percorribile
senza danni e peggioramenti immediati proprio per chi desidera nuove
opportunità.
Le
offerte sono solo di rabbia e di protesta, sorrette da paura o da fortissimo
egoismo. Di quelle non so cosa farmene nè capire come
potrebbero essere utili per tutti, cioè per la massa sempre più grande di
vittime in parte responsabili e in parte incapaci.
Un lieto fine è possibile immaginarlo in letteratura? Forse sì, forse ho solo
letto il libro sbagliato al momento sbagliato, ed ignoro quelli che invece
mi hanno lasciato una speranza, perché pure quelli ho letto. Solo che scorrendo
pochi titoli tra i recenti, o vi trovo amarezza rubata al mondo o salvezza
nella fantasia. Non c’è una via di mezzo, e ben poca salvezza che si possa
trovare nel mondo.
Sono
destinato a vedermi film commedie con dolcificanti artificiali e a leggere
fantascienza applicata ai casi umani come il mio?
Forse.
Il
guaio è che io lo cerco il lieto fine, e non necessariamente nei libri, o
nei film.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.