Ma tu dimmi per quale motivo io
dovrei interessami alla scomparsa di Vincenzo Asdrubali Vendemmiati che è stato
visto dagli amici la sera prima alle sette, esattamente al Bar L’Angolo, mentre
come tutte le sere si ritrovavano a parlare di quello che succedeva in paese,
prima di andare a cena ed avevano discusso della moglie, di Antonio, che doveva
essere operata dopo pochi giorni, e che sorrideva sempre (non si capisce se sorrideva sempre la
moglie di Antonio o lo scomparso Vincenzo).
Ma perché, mi chiedo, se di lui
non ne ho mai saputo nulla, se non è un personaggio pubblico, e se dopo,
come in una catena di montaggio, si parla di Mariella Abbatangelini, scomparsa
mentre andava a messa, e poi di tanti altri?
Non che non meritino attenzione
tutti questi scomparsi che chissà chi ha visto, sia chiaro, perché sono persone
che devono essere aiutate, e i loro casi devono essere seguiti dalle forze di
polizia. Ma perché farne uno spettacolo? Oppure perché fare spettacolo delle
liti tra parenti o vicini (che non di rado recitano) o di alcuni processi in
tribunale o di fatti della vita privata?
Non amo questo gusto per la
curiosità torbida, con la segreta attesa del sangue o della cronaca nera,
oppure il gusto sadico che si manifesta nei casi del turismo sui luoghi delle
tragedie. Non lo capisco e lo rifiuto. Odio quel tipo di televisione, e cambio
canale. Non sopporto quel tipo di giornali, non li compro. Trovo odiosi i siti
ed i blog che ci sguazzano.
Trovo giusto interessarsi ad
alcune persone, che ci stanno vicine, o seguire gli avvenimenti, perché è
importante essere informati, ma senza il malinteso gusto voyeuristico.
Il voyeurismo è una cosa seria, per alcuni è anche una malattia, una deviazione sessuale, in certi paesi è un reato, eppure è onesto, ha limiti precisi, si limita alla sfera sessuale, segue sogni a volte inconfessabili ma dentro di noi e che influenzano molte nostre scelte, e non scende mai alla depravazione di indagare nella vita di Vincenzo Asdrubali Vendemmiati, che, per quanto ne so io, avrebbe pure potuto decidere di fuggire altrove e rifarsi una nuova vita in Mozambico.
Il voyeurismo è una cosa seria, per alcuni è anche una malattia, una deviazione sessuale, in certi paesi è un reato, eppure è onesto, ha limiti precisi, si limita alla sfera sessuale, segue sogni a volte inconfessabili ma dentro di noi e che influenzano molte nostre scelte, e non scende mai alla depravazione di indagare nella vita di Vincenzo Asdrubali Vendemmiati, che, per quanto ne so io, avrebbe pure potuto decidere di fuggire altrove e rifarsi una nuova vita in Mozambico.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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