Il libro è voluminoso, con un numero enorme di pagine. La prefazione ha i fogli con numerazione romana. Il testo è diviso in tanti capitoli, forse troppi o non abbastanza, dipende dai punti di vista. Poi ci sono i ringraziamenti, l’indice e, in fondo a tutto, forse impaginata non correttamente, una bibliografia essenziale con oltre diecimila volumi, e pure questi non sufficienti. La prefazione è formata da VXIII fogli completamente bianchi. I tanti capitoli del testo hanno pure loro fogli bianchi, identici a quelli della prefazione salvo per il particolare di per essere numerati col sistema arabo. L’indice è preciso, ma non riporta i titoli dei capitoli. I ringraziamenti sono righe da completare, ognuno sa chi deve ringraziare e l’autore non se ne attribuisce la scelta. La bibliografia invece è densa, sovraccarica, massiccia e tuttavia incompleta, consapevole colpevolmente di non poter riportare tutto. L’autore, che si firma con uno pseudonimo, ha lasciato in bianco ogni sua considerazione, non cita alcun ricordo, non fa menzione di persone o di esperienze. Solo il titolo sulla copertina in brossura del volume è netto e chiaro, sintetico come non potrebbe essere altrimenti: L’amore.
Amori eterni e provvisori, carnali e spirituali, estivi e per mille stagioni, finiti o mai iniziati, attesi per una vita intera e arrivati un secondo prima della fine, a tradimento e pieni di tradimenti, mai cercati eppure arrivati, aspettati inutilmente, ricordati con riconoscenza o con dolore, tra amanti e tra genitori e figli, tra persone che non immaginavano che sarebbe mai avvenuto, con le persone sbagliate che hanno solo fatto soffrire, mille amori e mille ancora, poi mille e ancora mille, tutti gli amori del mondo, anche di quello che verrà.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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