domenica 7 dicembre 2025

Un modo per salutare

Quello che sapevo, che avevo studiato, che mi aveva permesso di superare esami universitari e prove della vita, che mi dava un’illusoria identità sicura, credo di averlo in parte o completamente dimenticato. Non sono più quello che ero, non ricordo più ciò che da anni non utilizzo perché ormai non mi serve giornalmente e, recentemente, ho l’impressione di vivere alla giornata, con umore mutevole e volubile, instabile e destabilizzante. Con eleganza potrei definire questo fenomeno come una naturale regressione dovuta a cause naturali e fisiologiche, ma rimane pur sempre un vero rincoglionimento. Abbandonare le zavorre inutili, aggiungere tempo per sottrazione, rivedere gli armadi e le librerie, rovistare in vecchi scatoloni e buttare o riciclare, senza pietà. Il tempo del resto non ha avuto pietà per quello che ho amato, in particolare per le persone che mi sono state vicine e le ha fatte morire con la scusa che era arrivato il loro momento. Con questo cosa vorrebbe comunicarmi il signor Tempo, cosa sottintende, suggerisce, mormora e non vuole che capisca sino in fondo? Non sono stupido, o almeno credo, ma non capisco il senso di ciò che avviene. Le risposte alle mie domande resteranno lontane, incomprensibili, e non è detto che sia un male. Tutto fugge, pure io sin da giovane ho manifestato in varie occasioni istinti di fuga, quindi sarà quel che sarà, con me o senza di me, ma io mai senza di te. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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