venerdì 12 settembre 2025

Mi contraddico

Ci sono innumerevoli chiavi di lettura dei fatti. Ritengo falso definirli oggettivi, o almeno deviante. I fatti vanno interpretati, e lo stesso identico fenomeno si può vedere in tanti modi. Anche gli episodi dei quali sono protagonista o testimone posso pensarli o vederli diversamente col tempo che passa e a seconda del mio stesso umore. È così che nascono le narrazioni in ogni campo, che si creano la fiducia, il consenso politico, le contrapposizioni sociali. Che la miseria esista sembra oggettivo, ma se appena si tenta di spiegarla o di indicare soluzioni per superarla ci si divide. Quindi vivo alla giornata, mi lascio influenzare da una parola rubata per strada, da una pagina di un libro, dal commento di un amico o da un’opinione letta su un social. E le notizie che mi arrivano a volte mi aiutano altre volte mi colpiscono come mazzate. Perdo poco alla volta persone di riferimento, in alcuni casi importanti, e sento che altre si stanno lentamente spegnendo. Che brutti ricordi mi evoca la frase si sta spegnendo, che ferita mai rimarginata si riapre. Ma non c’è nulla da fare, comunque tenti di leggere questa situazione che oggi tocca una delle mie amiche più importanti, e che è stata nostra amica comune, le interpretazioni hanno la testardaggine di contraddire l’affermazione di apertura. Comunque vada si può capire in un solo modo, che non mi piace. Così mi contraddico, lo so, da un’affermazione passo alla sua negazione. Ne sono consapevole, ma non so farci nulla. Ciao, Viz.

                                                                                                    Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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