mercoledì 24 settembre 2025

A volte si può anche sorridere

Scendevo, o salivo, adesso mi confondo, e guardavo verso sud, dove le nuvole stavano basse sull’orizzonte limitato dalle colline moreniche. L’infinito stava oltre, per me irraggiungibile, almeno per ora. E pensavo all’altro orizzonte che vedevo verso est, quando mi capitava di andare al mare e arrivavo alla spiaggia adriatica. In quel caso sapevo che oltre il visibile c’era terra, ma era una presenza teorica, data dalla conoscenza e non dall’esperienza. Adesso che sono tra le mura domestiche in una giornata che è divenuta piovosa e un po' temporalesca il sereno del mezzogiorno è passato, e attendo la sera con la notte seguente. Programmo impegni, scelgo gli incastri più convenienti, ripenso alle parole del dottore che mi ha detto che non sarà finita alla prossima visita ma che dovrò fare controlli per una decina di anni. È stata la seconda cosa che mi ha fatto sorridere, durante il colloquio, della prima meglio tacere. Gli ho spiegato che in fondo è una buona notizia, e che io non so immaginarmi tra dieci anni. Gli ho detto di te, appena un po'. E non mi sono fermato nei luoghi che frequentavamo assieme, a casa ero atteso. Ciao, Viz.

                                                                                                    Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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