sabato 31 maggio 2025

Come iniziare

Mi piacerebbe cambiare le cose ma non so come, non ho soluzioni, non so cosa succederebbe se alcune mie idee di giustizia venissero realizzate, vivo di fantasie e soffro di allucinazioni spazio-temporali. Parlo con chi non c’è più, mi vedo diverso e non credo allo specchio, ho comportamenti discutibili, non immagino di essere un esempio e comincio a pensare di aver sbagliato troppe cose. A volte sento chi dedica la vita a salvare letteralmente gli altri. In un servizio ho ascoltato un soccorritore che opera sugli elicotteri che ha detto, più o meno, che le cose vanno bene quando chi viene raggiunto da loro poi si salva e può riprendere la vita di prima. Ecco. Neppure loro salvano come piacerebbe a me, ma permettono alle persone di ricominciare come prima, né meglio né peggio, e il tempo passa per tutti. A volte quando vedo un elicottero del 118 volare mi commuovo. Ma il loro lavoro, pericoloso, dovrebbe avere effetti duraturi. Tutti dovremmo vivere in pace e in discreta salute per molti anni, e non andarcene mai prima o dopo quelli che amiamo. Come poter arrivare a questo risultato non so, la vita funziona a modo suo, unica e irripetibile secondo il pensiero di molti, bella e micidiale, con amore e dolore, e sofferenze e speranze. Vorrei cambiare ma non saprei da dove iniziare. Ciao, Viz.

                                                                                                       Silvano C.©

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venerdì 30 maggio 2025

Il navigatore

Non avendo lo smartphone sono sprovvisto del navigatore che è fornito come sua applicazione. Devo ammettere che il servizio funziona e in alcune occasioni l’ho provato, quando accanto a me stava nostro figlio. Lui senza smartphone non può stare e, mettendolo in viva voce, ci ha portati a destinazione superando le difficoltà di orientamento in una città che non conoscevamo. I tempi cambiano. Noi viaggiavamo con guide e cartine, sempre aggiornate, e abbiamo visitato Paesi lontani solo grazie a queste. In città poi, quando capitava di entrare in luoghi mai visti, eri attentissima a trovare le indicazioni stradali mentre io mi dedicavo alla guida. Ormai le cartine hanno un mercato di nicchia, pochi le comprano immagino, e pure io da anni non faccio viaggi per le quali potrebbero servirmi. E poi mi manchi tu, come navigatore, cosa non da poco. Ciao, Viz.

                                                                                                       Silvano C.©

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giovedì 29 maggio 2025

Un impegno ritrovato

Piccole belle notizie. Ho rivisto il gatto, era più di un anno che non lo vedevo, pensavo fosse andato da dove non si torna, ma era lui, ne sono quasi certo, un po' smagrito e più malmesso, oppure era un altro che gli assomiglia molto. Fatto è che non avevo nulla da dargli, così ho allungato il mio percorso programmato, sono arrivato in un supermercato, ho comprato qualche confezione di umido per gatti e sono tornato. Lui stava ancora lì, a prendersi l’ultimo sole prima della sera. Mi sono avvicinato, non troppo, l’ho richiamato per fagli vedere quello che stavo facendo, gli ho versato mezza busta dell’umido di manzo poi mi sono allontanato, richiamandolo nuovamente. A quel punto si è avvicinato, ha iniziato a mangiare, tenendomi d’occhio, e ha sicuramente gradito la cena non prevista. I randagi sanno adattarsi all’imprevisto, sono io che faccio fatica ad accettare i mutamenti. Dovrei imparare, ma in ogni modo la cosa mi ha messo allegria. E ovviamente da adesso ho un impegno giornaliero in più, ben contento di averlo. Ciao, Viz.

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mercoledì 28 maggio 2025

sorridere

Le stagioni della vita non si ripetono come quelle che ritornano l’anno successivo, per chi vivrà e vedrà. Ogni stagione umana è unica e irripetibile, piena di speranza e di bellezza, di delusione e dolore. Non serve invidiare chi è più giovane, non ha senso, chi è stato giovane sa benissimo quali abissi ha sfiorato in quel periodo, quali pericoli, quali fortune ha avuto per essere sopravvissuto a quegli anni. E chi si avvicina alla fine, perché questo avviene per tutti, prima o dopo, si ritrova a parlare di problemi di salute, di limitazioni fisiche legate agli acciacchi, di visite mediche e di persone che se ne sono andate. Non ci sono alternative e in fondo meglio godersi quello che ci capita e, appena qualcosa va storto, superarlo appena possibile e sorridere. Sorridere, in qualche modo, aiuta sempre, sia chi sorride sia chi quel sorriso lo riceve. Una cosa da fare, poi, sarebbe quella di restituire almeno in parte quanto si è avuto. Ciao, Viz.

                                                                                                       Silvano C.©

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martedì 27 maggio 2025

Prima o poi si capisce quello che prima non si era capito

Avrei voluto fare come quando ero io che ti accompagnavo in ospedale, concludere in qualche modo distraendoci, e uscire a pranzo, con lui, che mi aveva accompagnato. Capisco, ora, che ti chiedevo troppo, e tu me lo concedevi. È passato tanto tempo ma non scordo quello che è successo. Lo rivivo e mi rendo conto di ciò che prima non vivevo. La vita succede mentre si pensa di fare altro e anche le paure, che viviamo dentro, gli altri magari neppure le sognano. Ciao, Viz.

                                                                    Silvano C.©

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domenica 25 maggio 2025

segreti

Uno dei segreti è allontanare i pensieri molesti, fastidiosi o che fanno preoccupare con tutti i modi leciti e anche con qualcuno meno lecito, basta non dirlo troppo in giro né vantarsene. Un altro segreto è sorridere o cercare di farlo, e se proprio non viene naturale occorre fingere, ma nel modo più credibile possibile, da attori consumati. Chi ci vede deve pensare che siamo allegri, o almeno tranquilli. Un terzo segreto è occupare militarmente ogni momento con impegni o progetti in modo da non cadere nella noia che a sua volta potrebbe generare mostri di paura. Altri segreti esistono, certamente, e non sono segreti come non lo sono quelli appena descritti. Che dire poi di chi sa sorridere sempre, di chi non fa pesare agli altri i propri problemi, veri o immaginari che siano? Lo sai cosa ne penso, per loro provo un’ammirazione e una stima che altri non meritano. E a volte anche una pizza fuori, la sera, può aiutare. Continuo a ripetere che mi manca sempre il tuo sorriso, Viz. E anche questo non è un segreto.

                                                                    Silvano C.©

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sabato 24 maggio 2025

Due gatti

Telefonavo ai miei ogni sera attorno alle sette. Durò per molti anni. Poi mancò mia madre. Poi mancò mio padre. Ricordo il numero che componevo direttamente sul telefono, ma se lo richiamo ora mi arriva un messaggio automatico che m’informa che il numero è inesistente. Lo so che è inesistente, sono stato io a chiudere quell’utenza, sono la persona più informata su quel numero di telefono, non serve dirmelo, fatemi piuttosto parlare con mio padre o con mia madre.

Telefonavo di tanto in tanto a un’amica, conosciuta a Ferrara e poi trasferita a Bologna. A volte era lei che mi chiamava sgridandomi che non le telefonavo, oppure quando ero io a farlo mi diceva che era da molto che mi pensava ma che mi conosceva, e che aspettava che mi decidessi. Anche lei è mancata quasi un anno fa, ma da più tempo ormai non poteva più farlo. E con lei al telefono era un continuo stuzzicarci a vicenda. Quelle discussioni mi mancano.

Altre persone le sento di tanto in tanto, anche amici un tempo molto vicini, o un’ultima zia. Con loro il rapporto non si è spezzato, solo un po' diluito.

Poi ci sono quelli che l’ultima volta che li ho sentiti sono stato io a chiamare, e da allora più nulla. Pazienza.

Succede che le persone si diradino nella vita perché s’invecchia. Alcuni se ne vanno per sempre e non si desidera sostituirli. Non è giusto perché con loro si avevano cose da condividere, esperienze e ricordi.

Tra le tante telefonate che mi mancano maggiormente ci sono quelle che ci facevamo quando per qualche motivo eravamo lontani, e così stavamo più vicini. Mi manca la tua voce al telefono. E mi manca sempre il tuo sorriso, Viz.

                                                                    Silvano C.©

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venerdì 23 maggio 2025

Nulla di nuovo

È vero, non mi è mai successo, ancora no, quindi le mie sono solo fantasie, supposizioni che lasciano il tempo che trovano. La situazione oggettivamente cambia, quando succede, ma sui suoi tempi reali ho dubbi. È un processo istantaneo, è lento e si manifesta in tempi più lunghi oppure è in divenire e non è possibile dire quando si sia effettivamente concluso? La probabilità che la risposta giusta sia la prima mi sembra evidente, è la più logica. Nella vita tuttavia non sempre la logica indica la via giusta, o la migliore, o la preferibile.

Quindi, per farla breve, non ne so nulla, ne ho visto solo le sue conseguenze. Malgrado da anni non faccia che continuare ad indagare a nodo mio su tutto questo mi arrendo alla mia ignoranza. E mi manca sempre il tuo sorriso, Viz.

                                                                    Silvano C.©

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giovedì 22 maggio 2025

Piccole città

Non sono città come le altre ma non sono invisibili.

Dentro c'è vita? In alcuni momenti certamente. Hanno mura e cancelli e porte, a loro modo si difendono.

Alcune sono enormi, monumentali, esistono da secoli, altre sono più piccole, periferiche, modeste. Non mancano quasi mai della loro dignità e alcune vantano una storia illustre.

Hanno le loro chiese, che città sarebbero altrimenti?

Le frequento da sempre, mi affascinano, alcune più di altre, e talvolta vi incontro le stesse persone.

Vi trovo gatti, pare che vi si sentano a loro agio. E tra gli alberi non mancano tanti uccelli.

Alcune hanno zone che sono veri e propri giardini.

E poi, anche se Totò scrisse diversamente, alcuni residenti hanno enormi palazzi mentre altri si accontentano di sistemazioni più semplici, anche simili ai comuni condomini. Certi desiderano essere dimenticati e preferiscono non farsi trovare più, come se fossero spariti per sempre, forse hanno ragione, non so dirlo.

Questi cimiteri che a volte mi sembrano città ognuno li frequenta o li ignora secondo proprie scelte, e tutti hanno ragione. Per quanto mi riguarda io vengo a trovarti, anche se so che non sei lì. È che mi manca il tuo sorriso, Viz.

                                                                    Silvano C.©

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mercoledì 21 maggio 2025

Un filo di fumo

Poche cose, tre, piccole e senza importanza, per molti.

Vicino a casa nostra è parcheggiato un vecchio furgone camperizzato, sono due giorni che lo vedo, e mi fa tenerezza e invidia. Sembra un piccolo pulmino, con evidenti segni del tempo, un camino cortissimo che spunta da sopra che sembra quello di una baita, solo senza la copertura. E i finestrini oscurati o con tendine, quindi non si vede l’interno e neppure ho curiosato troppo. È un veicolo vissuto, non so chi siano i proprietari, la targa è italiana, ed è tutto quello che so e vedo.

Dall’altro lato del torrente ci sono quattro pini, belli, alti, quando ci passo sotto avverto il loro odore. Gli aghi sparsi per terra mi ricordano luoghi di vacanza che vissi da solo o con altri e che, molti, vissi con te. Nostalgia.

E poi forse la cosa più importante. Mi sono ritrovato a seguire per alcuni metri un uomo che aveva acceso una sigaretta e fumava. Un tempo mi sarei spostato infastidito. Stavolta l’ho seguito, quel filo di fumo, e la mente è partita seguire i suoi pensieri. Mi manca il tuo sorriso, Viz.

                                                                    Silvano C.©

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martedì 20 maggio 2025

Un motivo per vivere

A volte amo il vento, quello che soffia forte ma non crea veri danni, sposta le cartacce lasciate per strada ma non è colpa sua se queste vanno in giro dove non dovrebbero. Il vento che fa muovere i rami con le foglie, che costringe a chiudere le tende da sole perché non vengano strappate, che fa un po' timore visto che non è controllabile. Il vento che non permette di stendersi in spiaggia perché fa arrivare la sabbia negli occhi, e che porta via certi pensieri sostituendoli con altri. Prima di cambiare gli infissi ricordi come soffiava attraverso le finestre e i cassonetti delle serrande? Ora li ho cambiati, tu non li hai visti, ma ora il vento che soffia resta fuori, e un po' mi spiace. Era meglio quando tu stavi qui e i serramenti erano da sostituire. Tu eri uno dei miei motivi, uno dei principali. Ora mi resta solo lui, che era anche uno dei tuoi motivi, il principale di entrambi. Sino a quando onorerò questo impegno? Non lo so, aspetto che il vento magari me lo suggerisca o, meglio, mi porti pensieri allegri. Mi manca il tuo sorriso, Viz.

                                                                    Silvano C.©

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lunedì 19 maggio 2025

PrendiLaPizzaAlVolo

Non è facile, capita di rado, ma succede di scegliere chi ci ha già scelto, e allora le prospettive sembrano cambiare, tutte. Non è vero ovviamente, perché il mondo non s’interessa di quello che vive un singolo, il mondo ragiona e decide a modo suo, per massimi sistemi, quindi le prospettive generali non cambiano e la visione comune non ne viene influenzata, ma per chi ne è personalmente toccato sembra un cambiamento epocale, e lo è. Il mondo intanto cambia di suo, indipendentemente, il mondo vivo cambia perché la sua essenza è il mutamento stesso. Sarebbe facile se cercando il giornalaio quello si trovasse dove lo si ricorda, se in piazza esistesse ancora il ferramenta nella bottega mai cambiata da quanto è stata aperta, nel 1925, oppure che la drogheria vendesse ancora il riso sfuso, ma al suo posto c’è una lavanderia a gettoni. Anche la trattoria ha chiuso da tempo, basta piatti poveri e tradizionali serviti col vino della casa, ora scintilla di luci abbaglianti il nuovissimo PrendiLaPizzaAlVolo. Quindi non è facile, niente è facile, neppure per chi si adegua al cambiamento e tenta di anticiparlo rischiando il fallimento. So che quello che ti dico è confuso, ma tu capisci dove intendo arrivare, sai che io odio i mutamenti. Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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domenica 18 maggio 2025

gli ultimi

Non esiste modo per non farsi dimenticare. So che qualcuno diventa noto e mantiene la sua fama a lungo, per anni, decenni, secoli e addirittura millenni, dopo la sua morte. Ma questo non è essere ricordati, è altro, è diventare parte della cultura, della storia, dell’arte, dello sport, solo questo. Mantenere viva la memoria di una persona lo può fare solo chi l’ha conosciuta, chi ci ha discusso o litigato, chi l’ha amata o forse anche odiata, chi ne ha ricevuto parole giuste quando servivano, chi ha regalato a quella persona parte del suo tempo. Tutti gli altri, quelli che ne conosceranno in parte la vita attraverso quanto ha fatto, non potranno mai ricordare veramente, ne avranno solo l’impressione, si sentiranno vicini a un’idea personale che se ne sono fatti e che non corrisponderà mai ai magnifici e fantastici difetti e contraddizioni che sono stati la sua vita vera. È inutile, saremo tutti scordati quando moriranno gli ultimi. Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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sabato 17 maggio 2025

Ma se ti vedo ti riconosco?

Nella confusione prodotta da pensieri distorti perdo il senso comune, il buon senso lascia posto a costruzioni di fantasia che non trovano spazio nella realtà di tutti gli altri, l’unica realtà possibile. E le spiegazioni, le rassicurazioni, le condivisioni, non mi portano la pace sperata. Che poi la pace è ora ma la distinguerò domani, quando sarà superata. Sembra che le cose peggiorino ogni giorno che passa, ma è colpa dei miei occhiali con lenti deformanti. Quello che vedo io non lo vedono tutti, eppure gli altri non sono ciechi, pure loro vedono, forse meglio di me. Mi manca una tua dritta, o una cena con te dove dico io, dove assieme non siamo mai andati. Ciao Viz.

                                                                   Silvano C.©

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venerdì 16 maggio 2025

voglio l’impossibile

Ti direi mille cose ma tento di non pensare. Le novità le conosci, quindi quelle non è necessario ripeterle. Andrei al cinema ma solo in quella sala che è stata chiusa. Vorrei cose che non avrò mai e che in fondo neppure m’interessano. Mi organizzo e fuggo dalle persone, quando invece dovrei cercarle. Continuo a sbagliare in questo, sono irrecuperabile. Il passato, ormai l’ho capito, non torna, e malgrado questo ci vivo dentro senza uscirne. Ciao Viz. Mandami un sorriso.

                                                                    Silvano C.©

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giovedì 15 maggio 2025

Promesse

Mai farle se poi non potrai mantenerle, meglio non illudere nessuno. Evita di dare speranze o anche solo attese. Se sarai spinto a farlo, sii moderato, non ripeterlo, inserisci elementi di dubbio che facciano capire la tua disponibilità ma anche la difficoltà di realizzare quanto desiderato o sperato. Non ferire neppure per evitare di non illudere, occorre dire con gentilezza, far capire con gli occhi magari, o con un gesto, questo è meglio di niente. E poi, chi vivrà vedrà. Vedrà quanto sei stato sincero e te ne renderà ragione, oppure di te manterrà un’immagine che non avresti voluto dare. Non essere come un bocciolo di rosa di plastica.

                                                                    Silvano C.©

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lunedì 12 maggio 2025

Con dolcezza

Trovare funghi chiodini, quando la stagione è giusta e si arriva nel posto adatto, è facile. Anche riconoscerli è semplice, riusciva pure a noi, ricordi? Il problema si propose una volta tornati a casa, quando ci rendemmo conto che in qualche modo andavano conservati e non era possibile consumarli tutti subito, né si potevano regalare a chi non era interessato. Ci ritrovammo così coinvolti nell’impresa di metterli sott'olio, seguendo una ricetta che ci avevano consigliato, e fu il lavoro di giorni. Alla fine, almeno io, avevo perduto l’interesse per questi funghi, e anche il desiderio di andar per boschi a cercarli. Ricordo con maggior piacere invece la marmellata che produssi in quantità industriale con le famose susine di Dro oppure con le mele Cotogne. Per le susine la preparazione era facile, un po' meno per le mele. E le enormi pentole sul fuoco, messe a bollire e concentrare i frutti sino ad arrivare alla conserva, e le aggiunte di zucchero, e il borbottare con gli schizzi, e poi il travaso del prodotto finito in vasi di diverse dimensioni. Un numero notevole di barattoli di marmellata che poi finiva nelle crostate che preparavo allora oppure diventava un’occasione per fare un regalo a qualcuno, un regalo fatto con dolcezza. Ciao, Viz. Erano i nostri anni a Riva del Garda.

                                                                   Silvano C.©

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domenica 11 maggio 2025

Si, viaggiare

Stamane sono uscito, un breve giro attorno a casa, nulla di particolare né di nuovo. La statale era intasata dal traffico. Tutti in colonna per un intervento dei vigili del fuoco, non ne conosco il motivo, probabile che qualche mezzo abbia versato materiale sulla carreggiata. Non eravamo in viaggio assieme per andare in gita domenicale o per andare in vacanza. Viaggio sempre meno, credo di aver viaggiato a sufficienza, di aver già dato. Assieme era una cosa diversa, ma anche con te era faticoso e costoso, tuttavia bello. Ora mi manca questa bellezza. Quando raramente parto penso al ritorno. Appena arrivo alla meta mi adatto ma poi vorrei tornare. Ho già viaggiato, sento sempre più la fatica del viaggio e non il piacere, il tempo cambia la prospettiva delle cose, un po' come il sole cambia le ombre, le allunga mentre cala. Le allunga sino a farle sparire nell’oscurità crescente della sera che diventa notte. Così anche i viaggi, che per una vita ho mitizzato, che per anni e anni abbiamo realizzato, abbiamo programmato e sognato. Succede, il mondo va avanti e io mi sto stancando di seguirlo ovunque. Ciao, Viz. Sono in movimento in modo diverso, sai che non resto fermo, ma…

                                                                    Silvano C.©

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sabato 10 maggio 2025

Un errore

Ho rimosso perché così succede. Ed ora non so quello che effettivamente facemmo, se fu tutto, se fu sufficiente o fu solo tentato. Sono sommerso da dubbi, adesso che mi ritrovo a percorrere una strada simile, e penso di agire facendo tesoro di quello che imparammo a tue spese. Ma se è così, in cosa sbagliammo, cosa lasciammo di intentato, dove sbattemmo inutilmente la testa senza arrivare alla decisione se non tardivamente? Mi potresti dire che è inutile farsi male ripensando al passato. Ma il passato è la sola certezza, non è possibile che anche questa vacilli e diventi dubbio. Forse nessuno ci consigliò correttamente, forse fummo ingenui, forse mi fidai di te e tu ti fidasti di me, ma dove sbagliammo? Un errore deve esserci stato, nei tempi, nelle procedure, nella prevenzione, nella sfortuna, nella fretta e nella lentezza, un errore c’è stato. E non posso più farci nulla. Ciao, Viz. Sono assalito da sempre nuovi dubbi.

                                                                    Silvano C.©

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venerdì 9 maggio 2025

doni

A volte i doni che ho fatto si vendicano. Sono quasi certo di non aver colpe, di non aver sbagliato. E allora perché? Se ho regalato ai miei piccole fotografie di nostro figlio quando stava crescendo a loro facevano piacere. Se le ponevo in cornicette di argento era giusto. Loro lo meritavano. Anche le cartoline che abbiamo spedito, negli anni, durante i nostri viaggi e che in parte hanno conservato. Poi loro se ne sono andati, prima mia madre e tempo dopo mio padre, la casa è rimasta a lungo vuota infine è stata venduta. E quei regali, quelle cartoline, li ho recuperati, ora sono a casa mia. Quando li vedo il pensiero arriva alla tristezza, non all’allegria di quei momenti di anni fa. Anche nostro figlio del resto è cresciuto, dovresti vederlo, non è più quello di allora. Dei regali fatti ad altre persone non so cosa dire, di molti di questi non so nulla, magari sono piaciuti, forse no, ma non mi sono in alcun modo tornati indietro se non con segni di riconoscenza. I regali che ho fatto a te, invece, quelli destinati a durare, quelli sono pietre miliari, sono muri solidi, sono immagini e sogni e memoria. E quando li rivedo, perché li rivedo, mi fanno male. Conservo tra i tanti un libro ancora con la confezione regalo, che non ho fatto in tempo a darti, lo tenevo in serbo, e tu sei partita prima che arrivasse l’occasione. Ecco, alcuni doni in qualche modo si vendicano, si fanno pagare più volte, richiedono ciò che facendoli non ci si aspettava di dover sostenere. Certi doni sono un’assunzione di responsabilità, sono per sempre, per il mio sempre. Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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giovedì 8 maggio 2025

Rosa è una rosa è una rosa è una rosa

Sono fiorite, e non sono rosa ma rosse

Hanno aspettato quasi un anno, e mesi fa avevo potato la pianta

Sono al loro posto, finché ci saranno

Non è sicuro che ci resteranno, a volte qualcuno ruba le rose

Non me la prendo coi ladri di rose, anch’io ho rubato rose

Se capiterà, forse non capiterà, mi dispiacerà

E intanto maggio avanza a passo di carica, con le rose rosse e le rose rosa

Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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mercoledì 7 maggio 2025

Fumi?

Quanti pacchetti di sigarette comprai tentando di imparare a fumare? Non tantissimi, certo, ma ci provai veramente e seriamente. Comprai le marche che allora mi sembrava fumassero gli amici, poi ne provai altre per vedere se non fossi portato per queste, ma invano. Il fumo non lo sapevo aspirare, tossivo e mi lacrimavano gli occhi. Tentai di fumare nelle nebbie dei miei anni a Porotto, sicuro che nessuno avrebbe visto. Poi lasciai perdere. Capisco quando non sono portato per qualcosa e passo ad altro. Non me ne sentii sminuito anche se l’obiettivo iniziale era stato quello di essere come gli altri che fumavano. Del resto, oltre non imparare mai a fumare, non imparai neppure a giocare a calcio, e per questo mi presero in giro a lungo, sino a quando non me ne preoccupai più. Quando le vissi come mie caratteristiche e non come limiti, bastò. Magari fosse stato possibile accettare così tanti veri difetti e poi superarli, ma nessuno è perfetto, l’ho capito. Ciao Viz. Mi manca da morire l’odore delle tue sigarette, e ricordo i momenti nei quali ti vedevo, da fuori, mentre stavi fumando sul balcone.

                                                                    Silvano C.©

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martedì 6 maggio 2025

Variabilità

Alcuni fortunati vivono con chi amano, continuando ad amarli, per lunghissimi anni, e quando arriva la fine se ne vanno vicini, senza stare troppo da soli, ché ormai di restare non ne avrebbero neppure molto desiderio. Altri non stanno assieme mai, non si sono mai incontrati e non sapranno mai cosa avrebbe potuto significare quella vita vissuta diversamente. I casi sono talmente tanti che posso solo pensare a chi ho conosciuto e conosco, a come hanno vissuto con le persone a loro vicine. Sicuramente quello che ho visto dall’esterno è solo una rappresentazione del reale, posso pensare col mio metro di giudizio ma non raggiungere la realtà. Quella mi è nascosta dai limiti che conservo gelosamente. Tu mi spiegavi che chi si vantava molto di alcune cose semplicemente mentiva, o era reticente. La vita è strana, alla fine. Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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lunedì 5 maggio 2025

Il tempo fugge

Per molti anni sono stato un falegname, ho usato un tornio, una sega a nastro, ho utilizzato legno massello e multistrato marino e nobilitato bianco, ho costruito piccole scatole in legno di ulivo, piccoli mobili che ho regalato, scatole in legno per ruote da pattinaggio su strada, e anche una bottega che si trasformava in teatro per la scuola materna che frequentava mio figlio, che infatti pensava fossi effettivamente un falegname. Avevo fornitori che mi tagliavano pezzi con una precisione millimetrica, che poi hanno chiuso. Mi sono allora recato in un centro commerciale per farmi tagliare qualche tavola ma lavorano da incompetenti, ed ho lasciato perdere. Ho attrezzature che mi hanno permesso di costruire pensili da cucina e altri mobiletti, ma so che è stato un lavoro frettoloso, che non durerà. In precedenza avevo costruito una grande libreria a parete intera, e ci avevo lavorato prima di perdere tempo in rete quando la rete ancora non c’era. Fare il falegname vero non è facile, io l’ho fatto in modo amatoriale, e so che un lavoro ben fatto costa tempo e attenzione. So tante cose, e il tempo fugge. Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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domenica 4 maggio 2025

ardesia sopra la testa

Voglio una casa col tetto in ardesia e le mura in selce, spesse. Attorno prati verdi, qualche albero e un piccolo orto. Non lontano un bosco dove far legna per scaldarci usando il camino. Le stanze piccole, basse, e distribuite su due piani. Una grande cucina con un tavolo al centro, e molte sedie. E stanze per gli ospiti, diverse stanze solo per loro. Tutti devono poter venire a casa nostra, godere della vista sulle colline attorno sia col sole sia con la pioggia. La vicinanza al mare non è importante, conta la vicinanza con le persone che col tempo abbiamo perduto. Contano cose che davo per scontate e che non sapevo sarebbero mancate, non solo per colpa mia anche se ho contribuito. In casa alcuni gatti, che entrano ed escono come vogliono, e qualche cane discreto. Dov’è questa casa non lo so, tanto non l’avrò mai, mi basta descriverla e parlarne un po' per sentirmi meglio. A volte mi capita di leggere di villaggi con case così, lontane dai luoghi che solitamente abbiamo frequentato. Capita pure questo. Ciao Viz.

                                                                    Silvano C.©

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sabato 3 maggio 2025

Amore e sapore

Per molto tempo ho cercato di riprodurre esattamente quel sapore che mia nonna sapeva dare ad alcuni piatti, ma non sono mai riuscito a farlo pienamente. Li ho imitati, mai eguagliati. E si trattava di piatti semplici, cucinati secondo la sapienza contadina e povera di casa mia di quando ero piccolo. E allora neppure apprezzavo quello che lei cucinava dedicandovi tempo, mi sembrava fosse del tutto normale che alcuni piatti avessero quell’aspetto, quella consistenza, quel sapore, non capivo il lavoro che li aveva prodotti, anche quello mi sembrava normale, dovuto. E poi mi venne presto il desiderio di sperimentare, di cucinare novità, di imitare quello che avevo visto e assaggiato fuori casa. Invidiavo le altre cucine, a volte, come se quella di casa non fosse all’altezza. E ora, che quel tempo lo rivorrei indietro per riparare ai miei atteggiamenti di allora, la faccenda è fuori dalla mia portata. Mia nonna cucinava con amore, e purtroppo non è ha ricevuto a sufficienza quando era in vita, anche se a modo mio posso dire di averla amata. Non abbastanza, certo, e anche da codardo, ma l’ho amata, e mi manca. Ciao, Viz. Tu l’hai conosciuta, e sai quello che ora penso di quegli anni.

                                                                    Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

giovedì 1 maggio 2025

Ma ti ricordi…

Le prime volte ascoltavo poi subentrava altro, ascoltavo meno insomma, prestavo minor attenzione a quanto mi veniva detto. Ripenso in questo caso a quanto mi ripetevano a volte i miei. Avevo l’idea che in ogni momento avrei potuto risentire quanto mi stavano dicendo. La vendetta del tempo però è arrivata inesorabile, senza alcuna fretta ma certa, una delle poche certezze della vita, come la morte. Quello che ho ascoltato con leggerezza, senza dargli importanza, mi ritorna in modo prepotente adesso e vuole tutta l’attenzione sapendo perfidamente che nessuno potrà più soddisfare le mie curiosità e risolvermi i dubbi. E lo stesso succede già alle mie memorie. Ormai ci sono casi nei quali non posso più dire con nessuno ma ti ricordi di…? riferito a qualcosa di avvenuto con chi ormai non c’è più. Magari quella semplice stupidaggine, che era patrimonio comune, rimane una proprietà privata indivisibile e invisibile, destinata a sparire. E provo rabbia e disorientamento. Non ha più alcuna importanza che ancora ricordi alcune cose fatte assieme, non è giusto che le racconti, non ha senso, non interessa, sono sparite e non posso più parlarne. Tu non puoi più rispondermi aggiungendovi particolari che non ricordavo. La cattiveria della realtà è questa, e magari qualcuno dirà che occorre sempre essere ottimisti e guardare avanti. Avanti sino alla fine però, non oltre. Quello non è concesso. Ciao, Viz.

                                                                    Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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