giovedì 1 maggio 2025

Ma ti ricordi…

Le prime volte ascoltavo poi subentrava altro, ascoltavo meno insomma, prestavo minor attenzione a quanto mi veniva detto. Ripenso in questo caso a quanto mi ripetevano a volte i miei. Avevo l’idea che in ogni momento avrei potuto risentire quanto mi stavano dicendo. La vendetta del tempo però è arrivata inesorabile, senza alcuna fretta ma certa, una delle poche certezze della vita, come la morte. Quello che ho ascoltato con leggerezza, senza dargli importanza, mi ritorna in modo prepotente adesso e vuole tutta l’attenzione sapendo perfidamente che nessuno potrà più soddisfare le mie curiosità e risolvermi i dubbi. E lo stesso succede già alle mie memorie. Ormai ci sono casi nei quali non posso più dire con nessuno ma ti ricordi di…? riferito a qualcosa di avvenuto con chi ormai non c’è più. Magari quella semplice stupidaggine, che era patrimonio comune, rimane una proprietà privata indivisibile e invisibile, destinata a sparire. E provo rabbia e disorientamento. Non ha più alcuna importanza che ancora ricordi alcune cose fatte assieme, non è giusto che le racconti, non ha senso, non interessa, sono sparite e non posso più parlarne. Tu non puoi più rispondermi aggiungendovi particolari che non ricordavo. La cattiveria della realtà è questa, e magari qualcuno dirà che occorre sempre essere ottimisti e guardare avanti. Avanti sino alla fine però, non oltre. Quello non è concesso. Ciao, Viz.

                                                                    Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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