Poche cose, tre, piccole e senza importanza, per molti.
Vicino a casa nostra è parcheggiato un vecchio furgone camperizzato, sono due giorni che lo vedo, e mi fa tenerezza e invidia. Sembra un piccolo pulmino, con evidenti segni del tempo, un camino cortissimo che spunta da sopra che sembra quello di una baita, solo senza la copertura. E i finestrini oscurati o con tendine, quindi non si vede l’interno e neppure ho curiosato troppo. È un veicolo vissuto, non so chi siano i proprietari, la targa è italiana, ed è tutto quello che so e vedo.
Dall’altro lato del torrente ci sono quattro pini, belli, alti, quando ci passo sotto avverto il loro odore. Gli aghi sparsi per terra mi ricordano luoghi di vacanza che vissi da solo o con altri e che, molti, vissi con te. Nostalgia.
E poi forse la cosa più importante. Mi sono ritrovato a seguire per alcuni metri un uomo che aveva acceso una sigaretta e fumava. Un tempo mi sarei spostato infastidito. Stavolta l’ho seguito, quel filo di fumo, e la mente è partita seguire i suoi pensieri. Mi manca il tuo sorriso, Viz.
Silvano C.©
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