sabato 8 febbraio 2025

Piangere

Piangere è un diverso modo di ridere, non è casuale che talvolta si rida sino alle lacrime, anche se è meglio non farlo ad un funerale, anche se qualcuno racconta episodi comici della vita di chi è partito, anche se in fondo tutto è naturale, anche se…

E poi la commozione può cercare uno sbocco come il fiume che cerca il mare per sparire, come se il materiale ferroso non attendesse altro che fondersi per assumere nuove forme, e lo sbocco finale e liberatorio della commozione è il pianto, o il riso.

Ho pianto, non me ne vergogno, a volte qualcuno mi ha detto di non farlo. E perché mai? Che peccato si fa piangendo? A chi si ruba, chi si uccide o solo si danneggia, chi si ferisce? Chi piange per un po' è nudo e questo scandalizza, è questo che non è accettato dal decoro e dalla buona educazione. Ma vaffanculo. Rivendico la libertà di riso e di pianto. Derido chi dice di non piangere, la libertà in questo è solo mia, assolutamente mia, privata e indiscutibile.

Magari qualcuno ritiene che sia meglio non farlo, e va bene, ma che non sia imposizione per nessuno, solo una propria opinione.

E poi cosa serve per piangere? A questo so rispondere, almeno in parte. Un bicchiere, o meglio due, di Müller Thurgau. La citazione legata ad uno scrittore che si è amato. Un luogo legato alla mia vita con te. Un pensiero che rompe gli argini. Una parola. Il ricordo che non lascia mai. Ciao, Viz. Queste sono parole, non lacrime, solo parole. Da te mi aspetto un sorriso.

                                                                                          Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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