Sono sicuro di essere pazzo, o comunque non normale. Mi arrivano come in un ingorgo mille citazioni possibili e, assieme a loro, le tante persone che hanno percorso con me un tratto della mia vita, a volte fondamentale altre volte marginale. Comunque nessun elogio alla normalità, inesistente a ogni latitudine e longitudine, a livello del mare o sotto o ad anni luce di altezza. Vorrei essere veramente un pazzo libero di esserlo, non in catene o rinchiuso. Libero di pensare assurdità che sono tali per troppi, e che quindi non possono migliorare il mondo. Pure io quando mi sono uniformato (indivisato, insomma) non ho fatto il bene degli altri, e neppure il mio. Se ho sbagliato, e ho sbagliato molto, talvolta non l’ho fatto per vera pazzia ma per danneggiare, offendere, rubare, dimenticare, arrabbiarmi stupidamente e mancare di rispetto. E ho fatto anche quello, certo che l’ho fatto, e me ne vergogno. Ma non serve vergognarsi e neppure promettere o ripromettersi di non farlo più. Quello che serve lo intravedo, ma occorre coraggio ad essere pazzi, non è da tutti, non è un lusso che si compra, ci si nasce o ci si diventa con il duro lavoro, con la perseveranza e tentando di ripagare, anche se troppo tardi, chi ci ha amato o ci ama ancora. Ciao, Viz. Queste sono parole, solo parole. Da te mi aspetto un sorriso e il perdono.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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