martedì 16 aprile 2019

il maggiociondolo



Una strada in una valle, ed ai lati due filari di maggiociondoli.
L’abbiamo percorsa tanti anni fa, e tu guardavi i maggiociondoli.
E poi alcuni anni fa, già senza i maggiociondoli.
Quando ci ripasserò, prima o poi, oltre a mancare i maggiociondoli mancherai pure tu.
Io ci torno ancora però, ignorando il tempo, così da fissarla con i due filari di maggiocondoli, quelli che ricordo e che posso credere siano come allora (se ci sono loro, ci sei tu).
E così posso ritrovarti in un giorno di carnevale, in un altro mese, quando ti aspettai con un piatto di maccheroni. Uno dei pochi momenti belli dei miei tanti carnevali.
Ma tra poco è nuovamente maggio, ed il tempo non collabora con quello che desidero, prosegue di testa sua.
A me rimane la finzione, oppure restano solide coordinate geografiche, così, per gioco: 46.037594 N, 10.949397 E.
Che è vero che i luoghi restano anche se mutano. Che gli edifici crollano o bruciano ma si possono ricostruire. Ma le persone no. Quando se ne vanno è possibile solo inseguirle per la stessa strada, non ne conosco altre per ritrovarle.
Ed alcuni dicono che ridere ha enormi poteri terapeutici e che aiuta a superare un ostacolo che blocca, un lutto, un’assenza, o ripara una crepa.
Il fatto, però, è che chi va via si può ritrovare soltanto, e forse, seguendolo. Oltre, Viz, io non so dire.
                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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