Ho letto due giorni fa una
lettera ed una risposta a questa lettera.
Un uomo ha scritto di aver perso
la moglie, relativamente giovani entrambi, e che lui ha scelto di cambiare
casa. Si è sentito tradito anche se non c’è stato tradimento ma solo morte, ed
ora pensa di poter avere, forse, altre possibilità per ricominciare in un modo
nuovo.
La risposta è stata che che
liberarsi di una casa dopo un lutto è perfetto, geniale la parola esatta usata.
Anche questa lettera e questa
risposta le ripongo tra i consigli diretti o indiretti che ricevo da 840
giorni, tutti giusti, tutti in buona fede e utili, tutti ideali per darmi una
sorta di linea guida, tutti con le migliori intenzioni e, ovviamente, tutti
disattesi.
Se penso a quando mi dicevi,
tra lo scherzoso ed il serio, che una come te non l’avrei più trovata, posso confermarti
che lo sapevo perfettamente, che la situazione mi stava bene e che, anzi, mi
permetteva anche di fingere con me stesso di essere il più forte.
E mi viene da sorridere perché
quando mi capitava di usare la scopa, in casa, mi facevi presente ogni volta che
non volevi che te la passassi sui piedi. Avrebbe significato che non ti saresti
più sposata, ed ovviamente occorre sempre tenersi aperta una via alternativa…
E poi, ancora, i consigli, i
tanti consigli che mi arrivano. Non ne so mettere in pratica nessuno, non
voglio farlo. Ovviamente, se potessi scordare ogni cosa ed avere una vita
diversa senza rimpianti, nostalgie o dolore, la vivrei. Però non mi si chieda
di volerlo fare, di voler rimuovere attivamente quello che eravamo. Per me siamo,
in un modo diverso certamente, troppo diverso, ma siamo. Vedere i luoghi
soliti, ripassare dove tu sei passata, ritornare dove tu andavi, non voler
andare in nessun dove se non portandoti, e dimenticando le città che non vedrò
mai, questa è la via che scelgo. E ci sono anche altri motivi che mi spingono in
questa direzione. Uno di questi, lo sai, li supera tutti.
Con una metafora potrei
concludere che mi trovo ancora sulla sponda del mio grande fiume, che lo vedo
scorrere come lo vedevo da ragazzo, che so esistere diversi ponti che lo
attraversano ma che non ho la forza, il desiderio o una motivazione sufficiente
per farlo. Mi sento un po’ come l’acqua che scorre.
Ciao,
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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