Ti
mancherò.
Lo so, l’ho sempre saputo.
Te lo
dicevo.
Lo ricordo perfettamente, lo
dici anche ora, se mi capisci.
Non mi
apprezzavi.
Non è mai stato vero, questo è
falso. La tua presenza la davo per scontata, questa è la mia colpa e questo
solo è vero. E davo per sottintese molte cose che avresti voluto esplicite, ma
non sono mai stato tanto stupido da non capire la realtà.
Eppure
non lo dimostravi.
Questo è in parte vero, ma
solo in parte. Se non ammetti che in parte sbagli pure tu non sei sincera. Non lo
dimostravo sempre, è vero, o nei modi che avresti voluto, e non nego che
qualche volta ero infastidito e cercavo una mia libertà. Eppure ero libero solo
perché c’eri tu; ora non lo sono più, e di questo ne sono sempre stato
consapevole. A volte mi sono comportato in modo scorretto sapendo di avere le
spalle coperte, ho probabilmente esagerato in alcuni momenti, ed ora questi
miei errori li pago con interessi da strozzini.
Sapevi
tutto tu.
Un po’ è vero, sapevo e so
molte cose. Ed è pure vero che a volte mi spazientivo. Non ho mai avuto un buon
carattere. Eppure, e lo hai sempre saputo, sei tu, eri tu, la mia sicurezza. Non
i miei studi o la mia esperienza, non le tante persone con le quali venivo e
vengo in contatto. Che poi non sono, queste persone, tutte ugualmente sullo stesso piano. Non lo
sono mai state.
Che tu mi manchi è un fatto, che
tu me lo dicessi è vero ma non che non ti apprezzazzi o che a modo mio non te
lo dimostrassi. E non so tutto io. Continuo a ricevere lezioni perché la vita
in questo non perdona nessuno, neppure chi insegna. E le lezioni, a saperle
accettare nel modo giusto, sono importanti. A volte servirebbe più umiltà nell’accettarle,
e anche minor supponenza ed aria di superiorità nel darle. Ma non pretendo di
essere stato o di essere perfetto, e mi manchi.
Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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