Io non lo so, se me lo chiedi, e
non so neppure se quello che dirò ora significa rinascere, eppure è a quello mi
fa pensare la domanda che mi sono fatto da solo.
Tu immagina di aver raggiunto il
massimo che puoi, nella vita, o almeno quello che gli altri pensano sia il
massimo. Ad esempio immagina di cantare una tua canzone e, poco tempo dopo,
sapere che tutta l’Italia la canta, per mesi, per anni, e non prevedere
neppure, forse, che quella canzone segnerà per sempre la vita di milioni di
persone, perché è entrata dentro di loro.
Ecco,
questo a qualcuno è successo, a non molti, ma è successo.
Ad
un certo punto però capita una frattura, tra il prima ed il dopo, e si vuole
fare altro, abbandonare quello che si era, si vuol rinascere. Non è così che è
successo. Non sono le parole giuste. È che ad un certo punto capita che si
debba andare avanti, seguire il proprio destino (per alcuni la propria
ispirazione) anche costo di “tradire” chi ti seguiva. E non c’è alcuna alternativa.
O si tradisce sé stessi o si tradiscono gli altri. Tradire chi ti ama insomma.
Io
mi sono sentito tradito, quando questo è avvenuto, quando qualcuno ha deciso
che quella sua vita precedente doveva finire, e che voleva rinascere in modo
diverso. Solo col tempo ho capito che non avevo capito. Che lui non mi aveva
tradito. Che mi offriva ancora quello che poteva dare, con sincerità, seguendo
la sua musica ed il suo destino.
Sì,
la sua musica, ma con altre parole. Quelle di una rinascita.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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