Ma dove si trova quella casa?
Ricordo che da ragazzino ci passavo ogni tanto davanti, e ne spiavo da lontano
attraverso il cancello sempre chiuso le forme pulite, quasi da vecchia villa,
circondata da pioppi e platani alti e da tantissimi cespugli, che durante la
primavera e l’estate quasi la nascondevano del tutto. In autunno poi iniziavano
le nebbie, e diventava meno distinta, salvo nelle ore centrali del giorno. Con
la neve non mi sembra di averla mai vista.
Ora non so se poi ci sono passato
veramente tante volte, perché allora non potevo muovermi liberamente, e le
occasioni per spingermi un po’ più lontano dai miei soliti posti non
erano tante. Era a due piani, ne sono quasi certo, tutta in mattoni, come tante
se ne trovavano e ancora oggi se ne vedono, ma sempre meno, perché la creatività dei
nostri tempi ignora le tradizioni come un’inutile peso.
A distanza di anni, quando ne ho
l’occasione ed il tempo, mi capita di deviare dai miei percorsi abituali per
un’idea di possibilità, ma non ci sono più passato davanti. È stranissimo poi
che io ricordi il cancello metallico chiuso, sempre chiuso, ma non il muro di
cinta, o qualcuno dietro quel muro. Eppure allora non mi ha mai dato
l’impressione di essere abbandonata.
Una mattina come questa mi sono
svegliato ed ho deciso di cercarla con la spia di Google, ed ho girato, mi sono
allargato poco a poco dalla mia abitazione di allora, perché quella c’è ancora,
ma poi mi sono perso. Sono cambiate troppe cose, specialmente dove c’era la
campagna, o i piccoli paesi della pianura. I piccoli corsi d’acqua sono spariti,
nascosti sotto strade e giardini, e la periferia ora non distingue i gruppi di
case un tempo isolate. Non ho trovato nulla e mi sono pure un po’ depresso.
Tradito, per dirla tutta. Nessuno mi aveva avvisato di questo mutamento, ed io
non ho fatto in tempo a raccogliere la memoria di quello che c’era prima.
Se devo affidarmi al mio ricordo
rischio di diventare sempre più solo, perché nessuno di chi mi sta vicino ora
può aiutarmi, ed io dubito persino di sbagliarmi, ed inizio a pensare che non
sia mai esistita. Ero andato in una biblioteca, a sfogliare libri fotografici
con immagini d’epoca, qualche tempo fa, ma quella si è rivelata una strada a
fondo cieco. Non sapevo neppure esattamente cosa cercare. Se avessi visto una
foto di quella casa da una diversa posizione, non l’avrei riconosciuta, e
magari l’ho pure vista, chi può dirlo?
Di andare ad un ufficio tecnico o
di pianificazione urbana della zona non mi va. Non saprei giustificare la mia
richiesta e non saprei neppure dare descrizioni utili. Ci farei una figura
strana, verrei frainteso, e se poi trovassi chi mi conosce sarebbe pure peggio.
Dopo tanto tempo si cambia, e penserebbero che sono impazzito.
Quindi, poiché è la sola cosa che
mi resta da fare, io continuerò a pensare che l’ho vista, che c’era, che ogni
tanto in modo irregolare ci passavo davanti e che non era troppo lontana da
dove abitavo. Ma non ne farà più parola con nessuno, neppure con te.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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