martedì 23 agosto 2016

Ma dov’è?




Ma dove si trova quella casa? Ricordo che da ragazzino ci passavo ogni tanto davanti, e ne spiavo da lontano attraverso il cancello sempre chiuso le forme pulite, quasi da vecchia villa, circondata da pioppi e platani alti e da tantissimi cespugli, che durante la primavera e l’estate quasi la nascondevano del tutto. In autunno poi iniziavano le nebbie, e diventava meno distinta, salvo nelle ore centrali del giorno. Con la neve non mi sembra di averla mai vista.

Ora non so se poi ci sono passato veramente tante volte, perché allora non potevo muovermi liberamente, e le occasioni per spingermi un po’ più lontano dai miei soliti posti non erano tante. Era a due piani, ne sono quasi certo, tutta in mattoni, come tante se ne trovavano e ancora oggi se ne vedono, ma sempre meno, perché la creatività dei nostri tempi ignora le tradizioni come un’inutile peso.

A distanza di anni, quando ne ho l’occasione ed il tempo, mi capita di deviare dai miei percorsi abituali per un’idea di possibilità, ma non ci sono più passato davanti. È stranissimo poi che io ricordi il cancello metallico chiuso, sempre chiuso, ma non il muro di cinta, o qualcuno dietro quel muro. Eppure allora non mi ha mai dato l’impressione di essere abbandonata.

Una mattina come questa mi sono svegliato ed ho deciso di cercarla con la spia di Google, ed ho girato, mi sono allargato poco a poco dalla mia abitazione di allora, perché quella c’è ancora, ma poi mi sono perso. Sono cambiate troppe cose, specialmente dove c’era la campagna, o i piccoli paesi della pianura. I piccoli corsi d’acqua sono spariti, nascosti sotto strade e giardini, e la periferia ora non distingue i gruppi di case un tempo isolate. Non ho trovato nulla e mi sono pure un po’ depresso. Tradito, per dirla tutta. Nessuno mi aveva avvisato di questo mutamento, ed io non ho fatto in tempo a raccogliere la memoria di quello che c’era prima.

Se devo affidarmi al mio ricordo rischio di diventare sempre più solo, perché nessuno di chi mi sta vicino ora può aiutarmi, ed io dubito persino di sbagliarmi, ed inizio a pensare che non sia mai esistita. Ero andato in una biblioteca, a sfogliare libri fotografici con immagini d’epoca, qualche tempo fa, ma quella si è rivelata una strada a fondo cieco. Non sapevo neppure esattamente cosa cercare. Se avessi visto una foto di quella casa da una diversa posizione, non l’avrei riconosciuta, e magari l’ho pure vista, chi può dirlo?

Di andare ad un ufficio tecnico o di pianificazione urbana della zona non mi va. Non saprei giustificare la mia richiesta e non saprei neppure dare descrizioni utili. Ci farei una figura strana, verrei frainteso, e se poi trovassi chi mi conosce sarebbe pure peggio. Dopo tanto tempo si cambia, e penserebbero che sono impazzito.

Quindi, poiché è la sola cosa che mi resta da fare, io continuerò a pensare che l’ho vista, che c’era, che ogni tanto in modo irregolare ci passavo davanti e che non era troppo lontana da dove abitavo. Ma non ne farà più parola con nessuno, neppure con te.

                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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