Voglio prima di tutto esprimere il mio dolore
per i morti, la mia enorme tristezza e rabbia per quello che forse si sarebbe
potuto fare per aumentare la sicurezza antisismica dei tanti piccoli e grandi
paesi colpiti dal terremoto delle 3.36 del 24 agosto 2016, e semplicemente
lanciare un invito, tralasciando tante cose che vorrei dire.
Una sola la dico però. Il sisma del 20 e 29
maggio 2012 ha colpito pure me, a Ferrara, anche se solo con danni materiali,
quindi mi ritengo in diritto di dire quello che segue.
Ora servono interventi per salvare le persone,
e poi di protezione civile, ma per questa prima fase non servono soldi, lo
Stato è in grado di far fronte a queste urgenze. Serve sangue, magari, ma
quello è un altro discorso.
Quando, tra qualche settimana, si inizierà a
pensare alla ricostruzione, a ridare una casa a chi l’ha perduta, una struttura
pubblica essenziale, un posto di lavoro a chi lo ha perso perché è crollato l’edificio
dove si svolgeva l’attività, allora serviranno soldi, non ora. Ne serviranno
tanti e dovranno arrivare alle persone giuste che potranno disporne conoscendo
bene il loro territorio.
Quindi, per favore, non lasciatevi intenerire
da messaggi di organizzazioni pur meritevoli, da collette della parrocchia, da
sms solidali o da campagne messe in atto da giornali o televisioni. Non abbiate
fretta, e non date neppure pochi spiccioli per mettere in pace la coscienza.
Tra due o tre settimane (nelle quali vi sarete
informati, avrete raccolto dati, e avrete individuato i comuni più colpiti e
con maggiori urgenze) andate in banca, col numero di conto corrente di uno o
più comuni, e fate un bonifico, o più di uno, direttamente al comune o ai
comuni, cioè date i soldi ai sindaci, che ne potranno disporre già dal giorno
dopo, senza aspettare l’ente benefico, la società telefonica o il giornale, che
intanto si fa pure pubblicità.
Questo lo dico in particolare ai ferraresi, o
agli emiliani, che sanno come vanno queste cose.
Date quanto potete, anche solo 10 euro,
direttamente al sindaco. Lui saprà certamente chi, nel suo comune, ne ha più
bisogno. Se poi un po’ di soldi da parte li avete, non c’è limite a quanto potrete
offrire.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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