martedì 20 agosto 2019

Pensavo di vedere la sponda




Ciao Viz, sai spiegarmi come mi sento? Mi è bastata questa semplice domanda molto di recente per mettermi in crisi, e forse tu sapresti dirmi la risposta corretta.
Non era una domanda formale come quella che si fa in ascensore per pura cortesia, alla quale solitamente si deve rispondere “bene, grazie, e lei?”
E poi altri discorsi, al telefono, con persone che mi conoscono. 
Tutto per farmi capire che io, a dirla tutta, non faccio che continuare ad aspettare che tu torni. Non accetto di dar via cose alle quali tieni (come il tuo asciugamano, ad esempio) perché potresti domattina chiedermi dove l’ho messo, perché ti serve. Da tempo compro molto meno perché è di molto meno che ho bisogno. Non so che farmene ormai dei mille attrezzi che compravo in ferramenta e nei negozi specializzati, e che possiedo in molteplici esemplari. Era un mio modo di seguire un interesse, o di darti modo di farmi regali. 
Un trapano, in fondo, può sempre servire, come una brugola, un set di taglierini o una levigatrice orbitale. 
E poi perché rinunciare ai tuoi stivali, esattamente a quelli? 
E parlo di me e di te. Intendo i nostri stivali, che ovviamente indossavi tu.
Mi sono perso per rispondere a quella domanda. Ho divagato e sono ripiombato nel caos dell’incertezza. 
Mi dicono al telefono che ho una voce che fa capire che non sto male. Quando mi vedono in giro mi dicono che sto bene. 
E mi chiedo se questi mentono, se io so recitare tanto bene oppure se mi sfugge qualcosa. Perché non è vero nulla. A volte mi distraggo, è vero. A volte faccio battute e recupero un’antica lucidità di giudizio, mi osservo da fuori. Eppure mento, o fingo, per non dover dare spiegazioni della disperazione o del muso lungo o della lagna continua che mi verrebbe perfettamente naturale e mi isolerebbe ancora di più.
Sembra che qualcuno, in casi simili, abbia la forza di cancellare il passato e ricostruire con la propria vita quella di una persona nuova. 
Ci vuole l’età giusta per farlo però, e un distacco che non mi appartiene. Occorre poi non avere nessun legame e quindi nessun dovere nei confronti di nessuno. 
Ed io non ho l’età, non ho il sufficiente distacco, so di avere doveri e, più di tutto, mi manca completamente la volontà.
In altre parole, Viz, sono ancora in mezzo al guado.

                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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