Stiamo in Cina, in una grande
città, immagino Pechino. A dire la verità io non ci sono mai andato, ma
ugualmente ci stiamo.
Tu ti allontani con l’intenzione,
mi fai capire, di fare un giro brevissino e di tornare in pochi minuti. Io
mi guardo attorno, interessato dalle novità e, spinto da qualcosa di più forte
di me (una curiosità che non mi ha mai lasciato da solo), decido di allontanarmi
anch’io per pochi minuti.
Mi ritrovo in bicicletta, del tutto naturale per un ferrarese e anche per un pechinese. Non percorro una via all’aperto, dove ero certo di trovarmi prima, ma un lungo tunnel in leggera pendenza. Che posto strano, sembra il raccordo pedonale di una metropolitana, pulitissimo e quasi senza persone in giro, piastellato in azzurro-verde.
In bicicletta percorro una distanza che non so calcolare, ed alla fine mi ritrovo sulla riva di una specie di fiume sotterraneo. Grotte famose che abbiamo visitato, un fiume mitico dell’Ade classico, un accenno al mare che potrebbe essere vicino? So di essere a Pechino ma adesso mi sorgono dubbi.
Decido di tornare anche se sarei curioso di veder meglio il posto, ma si è fatto tardi. Nel ritorno mi rendo conto che aver inizialmente imboccato un tunnel sbagliato, e capisco di essere incappato in una specie di labirinto.
I labirinti, se si resta calmi e si ha tempo a disposizione, offrono tutti una via di uscita, ed io non ho paura, solo un po’ di fretta.
Pedalo, torno indietro, ritrovo il percorso dell’andata e in poco tempo sono di nuovo fuori, all’aperto.
Mi ritrovo in bicicletta, del tutto naturale per un ferrarese e anche per un pechinese. Non percorro una via all’aperto, dove ero certo di trovarmi prima, ma un lungo tunnel in leggera pendenza. Che posto strano, sembra il raccordo pedonale di una metropolitana, pulitissimo e quasi senza persone in giro, piastellato in azzurro-verde.
In bicicletta percorro una distanza che non so calcolare, ed alla fine mi ritrovo sulla riva di una specie di fiume sotterraneo. Grotte famose che abbiamo visitato, un fiume mitico dell’Ade classico, un accenno al mare che potrebbe essere vicino? So di essere a Pechino ma adesso mi sorgono dubbi.
Decido di tornare anche se sarei curioso di veder meglio il posto, ma si è fatto tardi. Nel ritorno mi rendo conto che aver inizialmente imboccato un tunnel sbagliato, e capisco di essere incappato in una specie di labirinto.
I labirinti, se si resta calmi e si ha tempo a disposizione, offrono tutti una via di uscita, ed io non ho paura, solo un po’ di fretta.
Pedalo, torno indietro, ritrovo il percorso dell’andata e in poco tempo sono di nuovo fuori, all’aperto.
Ti vedo, da lontano,
esattamente dove ti avevo lasciata, in quella specie di parco pubblico con persone
attorno che sono solo comparse
silenziose.
Tu ti guardi attorno, per
vedere dove mi sono infilato e pensi cose irripetibili del sottoscritto. Io gesticolo
con le braccia e mi faccio riconoscere. Tu finalmente mi vedi e in un solo
sguardo mi fai capire cosa vorresti dirmi.
Io ti rivedo, finalmente, dopo molto che desideravo che avvenisse. E sembrava assolutamente vero, anche se non sono mai stato a Pechino.
Io ti rivedo, finalmente, dopo molto che desideravo che avvenisse. E sembrava assolutamente vero, anche se non sono mai stato a Pechino.
Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)