mercoledì 2 novembre 2011

Non è colpa degli altri

A volte perdo tempo, mi capita spesso. Perdo tempo per cercare di capire cose che avrei dovuto capire prima, tanto sono evidenti. Eppure perdere tempo porta a volte a risultati insperati, ed è così che ho conosciuto casualmente persone interessanti.

Ho avuto un contatto su Facebook, un contatto tra i tanti, senza nulla di approfondito. Una persona positiva perché impegnata nell’emergenza, col 118, o almeno così ritenevo io. 
Poi mi è capitata una sua frase, non cercata, ma vista negli aggiornamenti, una frase contro la "democrazia di merda". Avrei dovuto capire, e lasciar perdere. Invece mi ci sono perso. Questa persona, poi supportata da un'altra sulla sua stessa lunghezza d’onda, ai miei dubbi sulla sua frase, ha cominciato ad inneggiare al ventennio, ha scritto che tutti ci inculano, che è meglio la dittatura perché almeno in quel caso c’è uno che si prende le responsabilità. Mi ha spiegato che non vota perché tanto sono tutti uguali, ed ha condito i pochi concetti espressi con ogni genere di parolaccia, mettendomi in stato di accusa come se io difendessi chi approfitta della nostra fiducia, come se votando a sinistra votassi per persone esattamente uguali a quelle di destra, perché secondo lui nessuno si salva.
Sulla sua bacheca, poi, per farmi capire meglio la persona, commenti su una squadra di calcio e link a stupidaggini e frasi fatte come se ne trovano a migliaia, in rete.

Poi ho perso un po’ di tempo in un gruppo con un contatto vicino al movimento radicale. Qui di tempo ne ho perso di meno perché ho visto impegno politico serio, ma mi sono trovato davanti ad un altro tipo di muro, e cioè alla pretesa di poter scegliere (secondo me in modo poco corretto e decisamente anarchico) la parte politica alla quale allearsi di volta in volta, per perseguire le sue finalità nobili ed importanti ma pur sempre limitate. Per questa persona la visione d'insieme non deve necessariamente portare ad una coalizione o ad una forza di governo, cosa che per me resta importante.

Nella mia ottica sostenere a volte si ed a volte no un governo non porta a nulla di positivo, perché rende instabile qualsiasi guida del paese. Ed una forza di governo deve cercare mediazioni e compromessi, solitamente rifugge dagli estremismi, cerca il dialogo ma detta una linea.  
Altrimenti deve cedere il passo, perché ha finito il suo ciclo storico. 

Oggi siamo in questa situazione tragica, che ci porta forse alla fine di sogni nei quali abbiamo creduto, alla fine di diritti acquisiti in lunghi anni, all’insicurezza, al fallimento del nostro modo di vivere. Se abbiamo questo governo attuale, un po’ di colpa è di tutti noi. Un po’ ce la siamo cercata, insomma.  Non è colpa della globalizzazione, non di una singola parte politica, non dell’Euro, non di Sarkozy e di Merkel, non di mille entità esterne che ci odiano. O almeno non solo, perchè la colpa è anche nostra, di chi vota questi governanti assurdi, di chi non vota perché non vuole sporcarsi, e di chi vota l’opposizione dura a pura senza chiedere ai propri eletti di fare sino in fondo tutto il possibile per cercare le soluzioni e non le liti continue dalle quali emergono solo i capipopolo alla ricerca di visibilità ad ogni costo. 
Mi riferisco in particolare ai partiti che hanno un solo uomo come simbolo, e cioè i partiti ed i movimenti dei vari Casini, Di Pietro, Vendola, Grillo, Berlusconi, Fini e così via. 
Quando sono singoli uomini che impersonano una idea, e non persone elette e scelte da un partito per portare avanti quell'idea, uomini intercambiabili ed amovibili - perché l’uomo può passare, ma non l’idea che fonda ed ispira un partito o un movimento - allora si arriva su un terreno pericoloso, che crea un eroe, un campione, un difensore della fede, un salvatore o un uomo del destino. E se succede questo non è colpa degli altri.
                                                                                             Silvano C.© 


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

4 commenti:

  1. Sono trascorsi circa 3 anni dalla data del tuo articolo e lo trovo ancora attuale. Comprendo le tue ragioni quando affermi che in politica ci sono personaggi e non uomini che insieme formano un partito scaturito dall’idea. Vorrei esprimere il mio parere: oggi abbiamo un presidente di cui non riesco ancora ad afferrarne l’idea poiché è così lontana dalla storia che una falce e un martello avevano segnato con anni di lotte per garantire al popolo almeno la dignità del lavoro. Il governo Berlusconi ha impoverito e deriso l’Italia, quello di Monti ha lasciato gli avanzi a Letta che sfiduciato ha disertato. Abbiamo visto Grillo trascinare gli sconfitti e gli arrabbiati nell’enorme bolgia dantesca dei suoi spettacoli, mentre Emma Bonino che lavorava seriamente è stata rimossa da Renzi, perché? Perché è radicale. E i radicali danno fastidio, affermano la verità che non piace, che fa paura. Eppure proprio i radicali hanno avanzato battaglie che dovevano essere condivise dall’idea comunista. Come posso dare fiducia al partito di Renzi che al momento sta improvvisando il salvataggio dell’Italia con scarse risorse storiche circa l’idea che fu distribuita al popolo con sacrificio, determinazione e pazienza dal rimpianto Berlinguer? E chi fra i molteplici partiti potrebbe risolvere la mediocrità in cui il paese si trova oggi? Sembra che tutti abbiano una soluzione ripresa alla TV, tra la beffa di una pubblicità e qualche cretina o cretino che ridono con l’ultimo dispositivo trend fra le mani, mentre chiudono le aziende, la gente muore, bianca o nera cosa importa a chi è risucchiato dall’ondata dello spettacolo politico? E’ vero, l’idea non muore, ma ha bisogno di uomini che ne abbiano compresa l’origine per diffonderne i valori, quali mezzi per disarmare i corrotti e le infinite ipocrisie dei giullari di corte.
    E pensa, Silvano, non so nemmeno pregare, non ho fede e quindi niente speranza del paradiso..
    Grazie per l’ospitalità. cinzia

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    1. Colpisci duro, Cinzia...mi fai male ma è giusto che sia così. Io non ho mai scelto Renzi alle primarie nè ho votato lui, ma il PD. Ora sono in grosse difficoltà vedendo la piega che prende questo partito-coalizione (nato da ex PCI ed ex DC), ma sogno ancora una sinistra unita, che rispetti le persone serie (come ad esempio la Bonino). per il resto navigo a vista, cerco di non disperdere il voto ( che mi ricorda tanto il "non disperdere il seme"" e questo la dice lunga, credo) e rimpiango gli ultimi festival de l'Unità nei quali qualcuno pensava che Cossutta & C avessero ragione e si chiedeva di non dividere il partito dopo la prematura scomparsa di Berlinguer. io cerco ingenuamente un partito unito. e questo confesso di essere, un ingenuo, anche se so che il PD non è sinistra, ma è centro-sinistra (e qualcuno dice pure peggio)...Silvano.

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  2. Perdona i miei toni Silvano. Tu ed io siamo persone oneste e ti stimo per come pensi e come ti confronti,sempre,con sensibile umiltà. Sai,forse i nostri figli si abitueranno a questo mondo e non saranno tormentati dal dubbio come accade a noi. Un abbraccio stretto,compagno. cinzia

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    1. Non devo perdonarti nulla...anzi... devo solo ringraziarti, Cinzia. Non sono le tue giuste osservazioni a creare i problemi reali che esponi. E' che in fondo mi spaventano ormai molto di più le troppe sicurezze e le certezze dei dubbi...quindi auguro dubbi a tutti coloro che amo, stimo, apprezzo o ai quali in qualche modo son legato...ciao, compagna...:-) Silvano

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