martedì 1 luglio 2025

Sul Licabetto

Se ci penso ancora mi scappa un sorriso. Sempre, quando lo ricordavamo, sorridevamo di quell’impresa. Sono sicuro che se puoi sorridi ancora. Eppure sulla carta, quando forse fui io a proporlo e tu comunque condividesti, l’idea ci sembrò quasi geniale. Giudicavamo abbastanza incredibile che quasi tutto, ad Atene, facesse riferimento all’Acropoli e quasi nulla al Licabetto, superiore per altezza alla stessa e più nota Acropoli. E allora perché non spingerci, in una giornata di caldo estivo micidiale, sulle strade di quei quartieri attorno al Licabetto e risalire lentamente a piedi e sotto il sole quella piccola montagna? Dopo qualche ora di inutili tentativi ci arrendemmo senza arrivare alla cima a piedi. Davanti a noi un muro di roccia difeso da vegetazione impenetrabile. Le nostre informazioni erano sbagliate. Sulla cima ci si poteva arrivare solo in altro modo, ma vi rinunciammo e non ci arrivammo mai. Il Licabetto divenne una sorta di ammonimento, un invito ad approfondire prima di buttarci in un’avventura, un luogo comune, per noi, con un significato esclusivo e solo nostro. In fondo chi va ad Atene può raccontare l’Acropoli nel modo che fanno in tanti. Come vivemmo noi il Licabetto è solo patrimonio nostro personale. Quando pure io me ne sarò andato a nessuno interesserà più questa storia privata. È il destino delle cose del mondo. Ciao, Viz. Sorridi.

                                                                                                       Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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