Dove
vai in vacanza?
In ospedale.
Non stai bene? Che è successo?
Non è successo nulla, fisicamente non mi sento
problemi particolari, anzi…
E allora? Sei scemo…
Ma tu non ricordi quando dicevi che avevamo
risolto il problema di dove trascorrere il capodanno?
Lo ricordo, certo. Fu il mio ultimo…
Appunto. Era l’ultima notte del 2015. L’ultima
del 2016 non l’ho vissuta con te, anche se c’eri. Quella sera mi hanno invitato
amici, e a mezzanotte non abbiamo neppure brindato. Non ci andava. Stava finendo
un anno di merda, e sono tornato a casa abbastanza presto.
Lo so…
Tu sapevi far battute anche su situazioni
difficili da gestire e quando eri coinvolta personalmente, non volevi trasmettere
ad altri le tue paure. Io sono bravissimo a far battute, meglio di te in certi
casi, ma se mi sento minacciato o sto male tendo a fare come molti animali: mi
isolo, non amo la presenza di altri. Magari di qualcuno ho bisogno, ma poi
voglio restare per fatti miei, per superare il momento.
Lo so, questo non serve che tu me lo ripeta. Quando
stai male sei intrattabile…
Però poi, qualche volta, so farmi perdonare.
Vero. E parlando di ospedali ammetto che non
ti sei mai tirato indietro. Però confessa che per te accompagnarmi alle visite era
quasi come andare in gita.
In parte è così. Malgrado tutto le ricordo una
per una, con nostalgia. E non mi pento neppure di tutte le volte che sono
andato in ospedale per altri, oppure mi è capitato di rimanere per la notte per
chi ne ha avuto bisogno. Lo rifarei per tutti, a parte uno solo, lo stronzo. Per
lui, giuro, se ora potessi tornare indietro non lo farei neppure a pagamento e
lo manderei a cagare senza pietà e con grande soddisfazione. Non scoderò mai
finché vivrò che non si è fatto vivo in alcun modo quando tu te ne sei andata. Manco
una telefonata. Ed io da perfetto scemo per lui ho trascorso una notte su una
poltroncina in una stanza del Santa Chiara di Trento.
Lo sapevo che era così, lo sapevi pure tu,
lascia perdere, lascialo perdere.
È quello che intendo fare. Oggi poi, a
proposito, sono tornato in ospedale, due volte, una volta qui ed una volta a
Trento. Sono ricoverate due amiche, le conosci entrambe…
Lo so, e so anche perché ci torni all’ospedale…
Certo, non è un mistero.
Io però non ci sono, lo capisci vero?
Ne sei sicura?
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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