mercoledì 24 dicembre 2025

Meistersänger oder einfache Sänger

I cantori portano magia, richiamano l’atmosfera tipica di queste sere di attesa. Dicono sia festa, e festa sarà, anche se non tutti saranno più buoni, non tutti smetteranno di sparare o di farsi ammazzare anche per Natale. I miei desideri contano poco, esistono ma non sono importanti come quelli di altri, magari più giovani di me. A me la vita ha già dato molto, non a tutti ha dato in egual misura. Io vorrei ancora quelle sere coi cantori che passavano vicino alla casa dei tuoi, nella notte di vigilia, con te a guardare dal cortile. Quello non posso averlo ma posso solo evocarlo. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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martedì 23 dicembre 2025

neve

La neve arriva, leggera. Si appoggia sulla memoria, poi scompare. Ma è nevicato? Non ricordo. Non ho visto fiocchi, da un po', ma so che ti piaceva quando vedevi nevicare se non dovevi guidare. A me invece piaceva anche guidare sulle strade imbiancate, ora meno, ora ho più paure di un tempo. Sulle strade gelate ho avuto incidenti e un po' me li sono cercati, lo ammetto. La neve arrivava leggera, metteva allegria e soffocava ogni rumore. Le luci delle feste risaltavano se la neve faceva da sfondo, queste le feste di anni fa, di moli anni fa, di troppi anni fa. Meglio ricordarle belle, anche se sempre belle non erano. Le peggiori feste per me? Quelle di Natale del 2016. Ora neppure ricordo se c’era la neve, non mi sembra ma probabilmente sbaglio. Ciao Viz.

                                                                  Silvano C.©

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lunedì 22 dicembre 2025

arriveranno

Poco da dire, poco da fare, perdonare magari, ricordare chi lo merita e rimuovere gli altri, trovare il modo migliore per festeggiare senza strafare. Non lasciare l’occasione per sorridere, almeno un po'. Scordare le giornate tristi, le inutili attese, le delusioni e i piccoli tradimenti. Perdonarsi senza assolversi perché non esiste prescrizione in certi casi. Guardare avanti anche se dietro le spalle è avvenuto molto. Mantenere curiosità e ancora desiderio di imparare, visto che qualcuno ha detto che gli esami non finiscono mai. Sperare un po' nella fortuna senza contarci troppo e, con tale spirito, comprare uno o due biglietti della lotteria nazionale. Aspettare anche giorni migliori assieme a quelli meno belli che arriveranno, e arriveranno.

                                                                  Silvano C.©

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domenica 21 dicembre 2025

Sogni impossibili da realizzare

Cosa mi aspetto? Cosa immagino o sogno di avere? Nello scorrere del tempo a queste domande ho risposto o avrei potuto rispondere diversamente. Se ritorno alla prima infanzia e al tempo che precede il Natale e l’Epifania potrei dire che pensavo a cose, cioè a giocattoli, tutto il resto lo avevo quindi non lo desideravo. Poi, con gli anni, ho capito meglio l’importanza delle persone e dei rapporti umani, travisando tuttavia e non dando importanza ad alcune persone vicine, sempre considerate presenti e quindi non oggetto di desiderio. Questi errori di valutazione li ho realizzati come meritavano solo più tardi, poco alla volta. Adesso quello che mi aspetto o m’immagino non saprei ancora dirlo ma quello che sogno di avere è qualcosa che è impossibile, e riguarda alcune persone che ho perduto, tu per prima. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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sabato 20 dicembre 2025

un regalo

Ho ricevuto un regalo e, come capita, è stato un corriere a portarmelo. Ha suonato di sabato pomeriggio, cosa che anni fa non avveniva, e dopo che mio figlio ha aperto il portoncino condominiale lo ha lasciato ed è scappato per continuare con le altre consegne e non perdere tempo col mio caso. Mi ha fatto piacere anche perché sono quasi sempre un paio di vicini che ricevono pacchi e spesso, quando loro non sono in casa, suonano il mio campanello. Oggi hanno suonato per me. Si tratta di un regalo di Natale che sarebbe stato giusto mettere sotto l’albero e aprirlo soltanto la sera del 24 o il mattino del 25. Ma non ho resistito, ho aperto il pacchetto, ho letto gli auguri indirizzati anche a mio figlio, poi ho slacciato anche il nastro del sacchetto ed ho estratto il regalo. Ero curioso. Poi mi sono pentito. Ho rimesso tutto nel sacchetto, molto bello, e l’ho messo sotto l’albero. Fingerò di non sapere che dopo potrò accendere una piccola fiammella, o aspettare magari un altro giorno per farlo. Cose che succedono, in questo periodo.

                                                                  Silvano C.©

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venerdì 19 dicembre 2025

scelte intelligenti

Si è dimostrata intelligente, più degli umani che l’anno pensata e costruita. Robusta, apparentemente semplice e senz’anima, con un unico scopo, lo scoppio. È stata caricata su un aereo e stipata tra altre sorelle con lo stesso destino scritto. Quell’aereo non era da crociera o pensato per viaggi di piacere ma una macchina da guerra volante, un bombardiere, come tanti ne volavano durante la seconda guerra mondiale. Le nazioni in guerra, se potevano, ne impiegavano tanti per portare morte e distruzione agli altri, i nemici, quelli stessi che pochi anni dopo diventavano amici. Quella bomba è stata intelligente più di quelle definite tali in tempi recenti. Arrivata al momento decisivo ha deciso di non scoppiare e si è infilata nel terreno senza portare danni. Solo da poco, scavando, è stata trovata, intatta, inesplosa. E ancora ha fatto allarmare perché, dopotutto, lei è nata come strumento di morte. Spero che decida di mantenere fede alla sua scelta, si faccia disinnescare e poi si lasci finalmente esplodere senza far danni a nessuno, in un posto controllato, come un enorme fuoco artificiale.

                                                                  Silvano C.©

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giovedì 18 dicembre 2025

Nulla è come ieri

La strada non è più la stessa, in un solo giorno qualcosa è cambiato. Immagina come sarà tra una settimana, tra un mese, tra un anno, tra dieci anni. Tu torni e immagini di ritrovare quel nome sul campanello accanto al portone della palazzina a destra, dopo l’incrocio, e non lo trovi più. Quella coppia di anziani che ti riceveva sempre con un sorriso da un po' non vive più nell’appartamento al secondo piano. Lei è morta cinque anni fa e lui, dopo due anni, è stato accolto in una RSA, sigla che indica quelle strutture che un tempo si chiamavano ricoveri. Con la testa, per fortuna, non c’è più molto, e questo crea problemi a chi deve assisterlo ma lui non prova dolore legato al ricordo della vita passata. E poi non crea neppure troppi problemi a chi lo assiste, è tranquillo, e non riceve praticamente visite da nessuno. Nella strada i mutamenti riguardano un paio di ristrutturazioni, le decine di traslochi, i pochi nuovi nati, la chiusura di una latteria con rivendita di pane, il rifacimento di una parte del manto stradale, l’insegna eccessivamente luminosa nelle ore notturne di un nuovo piccolo ristorante da asporto etnico, gli infissi cadenti della casa a mezza via chiusa da tanto tempo e...

                                                                  Silvano C.©

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martedì 16 dicembre 2025

sull'amore

Il libro è voluminoso, con un numero enorme di pagine. La prefazione ha i fogli con numerazione romana. Il testo è diviso in tanti capitoli, forse troppi o non abbastanza, dipende dai punti di vista. Poi ci sono i ringraziamenti, l’indice e, in fondo a tutto, forse impaginata non correttamente, una bibliografia essenziale con oltre diecimila volumi, e pure questi non sufficienti. La prefazione è formata da XVIII fogli completamente bianchi. I tanti capitoli del testo hanno pure loro fogli bianchi, identici a quelli della prefazione salvo per il particolare di per essere numerati col sistema arabo. L’indice è preciso, ma non riporta i titoli dei capitoli. I ringraziamenti sono righe da completare, ognuno sa chi deve ringraziare e l’autore non se ne attribuisce la scelta. La bibliografia invece è densa, sovraccarica, massiccia e tuttavia incompleta, consapevole colpevolmente di non poter riportare tutto. L’autore, che si firma con uno pseudonimo, ha lasciato in bianco ogni sua considerazione, non cita alcun ricordo, non fa menzione di persone o di esperienze. Solo il titolo sulla copertina in brossura del volume è netto e chiaro, sintetico come non potrebbe essere altrimenti: L’amore.

Amori eterni e provvisori, carnali e spirituali, estivi e per mille stagioni, finiti o mai iniziati, attesi per una vita intera e arrivati un secondo prima della fine, a tradimento e pieni di tradimenti, mai cercati eppure arrivati, aspettati inutilmente, ricordati con riconoscenza o con dolore, tra amanti e tra genitori e figli, tra persone che non immaginavano che sarebbe mai avvenuto, con le persone sbagliate che hanno solo fatto soffrire, mille amori e mille ancora, poi mille e ancora mille, tutti gli amori del mondo, anche di quello che verrà.

                                                                  Silvano C.©

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lunedì 15 dicembre 2025

Punti di vista

Vedi, ero bravo un tempo a costruire oggetti in legno, anche col tornio. Avevo una buona resistenza a nuoto e ho sfidato la sorte da incosciente con una lunga nuotata in mare aperto. Ho cucinato molto e ho sperimentato. Ad esempio ho preparato uno spezzatino con le mele al posto delle patate, visto che le patate le avevo finite. Come fotografo dilettante ho avuto diverse soddisfazioni e per alcuni anni ho stampato da solo le mie foto in bianco e nero. Mi sono sentito poeta, affabulatore, cercatore di funghi e di castagne, pilota e anche un po' giornalista. Sono stato bravo, un tempo, ma in realtà so che racconto storie e un po' ricordo quello che mi fa piacere omettendo insuccessi clamorosi o azioni delle quali mi vergogno. Non so trarre conclusioni, non mi so leggere dentro come sanno fare alcuni che mi conoscono andando alla sostanza di certi miei atteggiamenti che neppure io mi rendo conto di avere. Mi racconto ma pure gli altri raccontano di me in mia presenza o assenza. Ora, vedi, credi più a me o a quello che pensano o dicono gli altri? E di te cosa mi vorresti dire o vorresti che dicessi?

                                                                  Silvano C.©

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domenica 14 dicembre 2025

ombre

Cucù, non sono qui, non sono su, non sono giù.

Cercami dietro, ma se ti giri scompaio.

Cercami davanti, perduta tra le persone che camminano e vanno di fretta, ma neppure lì ci sono.

Se c’è nebbia allora puoi immaginare che in effetti non sia lontana.

In pieno sole, senza possibilità di ombre, serve molta immaginazione.

Puoi inventare, puoi leggere e trovarmi tra le righe, a volte.

Ci sono mille modi, molti più di mille, ma nessuno può farmi tornare, neppure a Natale.

                                                                  Silvano C.©

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sabato 13 dicembre 2025

Il non problema

La curiosità di capire anche una banalità, di localizzare un punto preciso, di chiarire un dubbio nasce in modo casuale. A volte si smarrisce presto perché si dimentica o non è tanto importante ma, se lo stimolo rimane a mantenerla viva, prima o poi si decide di risolvere il piccolo problema. Desideravo capire quale albero addobbato con luci natalizie vedo la sera quando guardo fuori dalla finestra e non mi riusciva di individuarne la posizione. Dopo vari giorni ho deciso di muovermi, a piedi, sperando di arrivare in zona quando le luci dell’albero si accendono, non prima, perché probabilmente lo avrei confuso con altri simili non lontani. Ora so che albero è, dove si trova, esattamente dove sono passato migliaia di volte a piedi, in bicicletta o in auto, spesso da solo ma pure con qualcun altro. Facile ora, ma prima, per diversi giorni, questa curiosità non mi riusciva di soddisfarla. Eppure ho guardato pure col binocolo. Ciao Viz, questo significa che, per ora, grossi problemi non ne ho.

                                                                  Silvano C.©

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venerdì 12 dicembre 2025

Prima di sbarcare il lunario

Prima di sbarcare occorre imbarcarsi. Bisogna partire prima di arrivare. Quando l’anno sta per finire, tradizionalmente, mi procuro i calendari che userò nell’anno nuovo. Alcuni li compro, so già quali e come, altri invece li trovo come omaggio in negozi o esercizi commerciali diversi. Questi ultimi non sempre posso recuperarli anno dopo anno, perché a volte cambiano formato oppure non vengono più distribuiti. Con oggi, dodici dicembre, posso dire di aver trovato tutti quelli che mi serviranno, e così dal prossimo gennaio potrò dedicarmi al tentativo di sbarcare il lunario anche nel 2026. 

Stanotte per qualcuno arriverà Santa Lucia e domattina i suoi doni faranno piacere. In diversi paesi del Trentino è tradizione che i bambini vadano in giro questa sera facendo rumore per ricevere piccoli dolcetti oppure che si aggiri tra le vie la Santa con un somarello accanto che l'aiuta a trasportare i doni che intende consegnare. 

Alcuni doni che vorrei nessuno me li può portare, quindi mi accontento dei calendari che ormai ho recuperato. Va bene anche così, non benissimo ma non si può avere l’impossibile. Ciao Viz, mi manchi.

                                                                  Silvano C.©

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giovedì 11 dicembre 2025

Compleanno

Una torta Sacher, qualche candelina da spegnere, calici di bollicine trentine, un pranzo particolare, un pacchettino da scartare, spesso più di uno, auguri, telefonate ricevute, parole scambiate in un giorno diverso dagli altri. Ecco cosa rimane per me l’undici dicembre, e cos’era sino ad alcuni anni fa. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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mercoledì 10 dicembre 2025

Date da non scordare

Rimuovere un po', solo un po', per sopravvivere. Ci sono date scolpite nella vita di ognuno, per ognuno diverse, che non si possono dimenticare. Gli anni passano, ormai sono quasi nove, ma quel giorno sul calendario rimane. Cambia tra quelli della settimana, ma la data no. Ormai so che non ritorni, non com’era un tempo almeno, ma il tuo nome ancora risulta negli elenchi di un patronato ed oggi hai ricevuto una lettera. Ne conosco il contenuto, e so anche che rispetterò l’impegno che il bollettino mi suggerisce. È una cosa piccola ora per me, ma per te è stata enorme quell’anno. Ciao, Viz. Salutami chi in questi anni, anche recentemente, è venuto a trovarti.

                                                                  Silvano C.©

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martedì 9 dicembre 2025

Luci per le feste

Penso sia una gara, incruenta e senza un vero vincitore. Uscendo quando inizia a scendere la sera vedo che i giochi iniziano, diventano evidenti. Non so cosa succederà poi nelle ore notturne, da tempo non esco dopo una certa ora e in questo assomiglio alle galline, nel mio caso a un pollo. Non c’è un vincitore perché ognuno ha una sua idea sulle luci che si espongono nel periodo delle feste natalizie spesso anticipandolo anche troppo. Alcune luminarie sono violente, aggressive e seguono un ritmo frenetico. Personalmente non le sopporto. Poi ci sono quelle particolari, che si adattano alle architetture delle porte, dei davanzali, delle cornici sporgenti degli edifici. In questo caso alcune sono veramente belle. Certe luci poi vanno a disporsi sugli alberi, non necessariamente abeti, e pure quelle sono eleganti, a loro modo tradizionali. Poi ci sono le bugie, le luci che fingono di decorare un albero a cono che in realtà non esiste; sotto le luci niente. Le più discrete sono quelle che vincono, se devo giudicare io, e sono caratterizzate da luci calde, non multicolori, non invasive, non apparenza ma delicatezza. Quest’anno il nostro albero ha solo queste lucette discrete, le altre, di mille colori, non le accendo. Ciao, Viz, credo che ti piacerebbe.

                                                                  Silvano C.©

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lunedì 8 dicembre 2025

Nessuna novità

Nulla di nuovo

Nessuno è morto

Nessuno ha avuto incidenti

Nessuno ha perduto il lavoro o ci ha rimesso denaro in un investimento sbagliato

Nessuno è stato ricoverato

Nessuno è caduto o inciampato

Nessun nuovo dolore, nulla di nuovo, niente di niente

Forse è meglio così, in certe giornate.

Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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domenica 7 dicembre 2025

Un modo per salutare

Quello che sapevo, che avevo studiato, che mi aveva permesso di superare esami universitari e prove della vita, che mi dava un’illusoria identità sicura, credo di averlo in parte o completamente dimenticato. Non sono più quello che ero, non ricordo più ciò che da anni non utilizzo perché ormai non mi serve giornalmente e, recentemente, ho l’impressione di vivere alla giornata, con umore mutevole e volubile, instabile e destabilizzante. Con eleganza potrei definire questo fenomeno come una naturale regressione dovuta a cause naturali e fisiologiche, ma rimane pur sempre un vero rincoglionimento. Abbandonare le zavorre inutili, aggiungere tempo per sottrazione, rivedere gli armadi e le librerie, rovistare in vecchi scatoloni e buttare o riciclare, senza pietà. Il tempo del resto non ha avuto pietà per quello che ho amato, in particolare per le persone che mi sono state vicine e le ha fatte morire con la scusa che era arrivato il loro momento. Con questo cosa vorrebbe comunicarmi il signor Tempo, cosa sottintende, suggerisce, mormora e non vuole che capisca sino in fondo? Non sono stupido, o almeno credo, ma non capisco il senso di ciò che avviene. Le risposte alle mie domande resteranno lontane, incomprensibili, e non è detto che sia un male. Tutto fugge, pure io sin da giovane ho manifestato in varie occasioni istinti di fuga, quindi sarà quel che sarà, con me o senza di me, ma io mai senza di te. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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sabato 6 dicembre 2025

Quello che non ho e quello che ho

Non sopporto i vecchi, in particolare certi vecchi, uomini o donne che siano. Provo una preventiva antipatia nei loro confronti, solo con alcune eccezioni. Dei vecchi non sopporto la loro vecchiaia esibita o, ne è un difetto speculare, la loro immagine camuffata a voler sembrare più giovani. Certi occhiali, certe acconciature, certi modi di fare.

Analogamente non digerisco chi si lamenta di tutto, anche di ciò che altri invidiano. Chi critica ogni cosa, chi trova gli altri tutti sbagliati, chi non vede oltre il proprio naso.

Allo stesso modo tento di evitare gli invidiosi, o cerco di non dar corda alle invidie altrui. Ci sarà sempre qualcuno che avrà di più: una casa più bella, una famiglia migliore, più soldi in banca, più fortuna in amore, più capacità di mantenere le amicizie, maggiore salute, di più, sempre di più.

Alla fine, lo ammetto, sopporto poco me stesso. Ciò che non mi piace fa parte di me, e non amo specchiarmi. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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