domenica 16 dicembre 2018

un gelido mattino invernale



Ne ricordo molte di gelide mattinate invernali, iniziate prima che sorgesse il sole.
Molte le ho vissute con te, negli ultimi tempi, quando magari si doveva partire presto dopo un’ultima doccia, ed a digiuno, per un intervento o per indagini necessarie a chiarire una situazione non piacevole, densa di paure rimosse solo apparentemente e con fatica.

Tutte questi momenti ora li conservo, alterati dal ricordo che mi restituisce solo ciò che ritiene adatto, ed io non posso farci nulla. Possiedo un’arma però, una delle tante, dolorosa certo, ma necessaria. L’arma è questo misero blog, semioscurato dai motori di ricerca, in rete per non so quanto ancora perché le leggi della rete sono mutevoli, ma conservato anche su mie memorie digitali personali ben lontane dalle nuvole, alle quali non affiderò mai alcun mio ricordo, o testo o immagine o alcunchè. Le nuvole sono il male che ci attende tutti dietro l’angolo, un altro passo nella direzione della perdita della nostra autonomia, del diritto alla nostra vita in rete che rimane nostro, comunque vadano le cose in futuro. Io non rifuggo dalla rete, nessuno leggerebbe questo se fosse così, ma cerco di non caderci troppo come ormai sembra naturale a tutti. Non avrò mai un mio conto on line, tanto per chiarirmi, né diventerò schiavo della connessione permanente attraverso i social, per fotografare magari e condividere il piatto che sto consumando o il quadro che sto ammirando. In rete ci vengo quando mi interessa per qualche motivo, e ci resto pure tanto, ad essere sincero, ma non nelle modalità tanto diffuse.
Ma mi sono perso, ho divagato, e non so se sia un buon segno, forse sì. Il mio gelido mattino invernale, Viz, è legato al tuo, e mi riferisco a quello. Non siamo neppure usciti di casa tanto presto, se ricordi. Sei partita da sola, in un momento nel quale non ero con te, e durante il giorno erano tanti questi momenti, perché in casa facevo e faccio un po’ di tutto…

Ed ora? Ora aspetto che, come dicono, il ricordo si stemperi, diventi meno doloroso. Ma sinceramente non è quello che desidero, io vorrei solo che il ricordo non sparisse, o sparisse solo con me, in un altro mattino gelido, o giornata di sole, o pomeriggio autunnale o quello che sarà. Non prima.
Ciao Viz.

                                                                                    Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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