Ne
ricordo molte di gelide mattinate invernali, iniziate prima che sorgesse il
sole.
Molte
le ho vissute con te, negli ultimi tempi, quando magari si doveva partire
presto dopo un’ultima doccia, ed a digiuno, per un intervento o per indagini necessarie
a chiarire una situazione non piacevole, densa di paure rimosse solo apparentemente
e con fatica.
Tutte
questi momenti ora li conservo, alterati dal ricordo che mi restituisce solo
ciò che ritiene adatto, ed io non posso farci nulla. Possiedo un’arma però, una
delle tante, dolorosa certo, ma necessaria. L’arma è questo misero blog,
semioscurato dai motori di ricerca, in rete per non so quanto ancora perché le
leggi della rete sono mutevoli, ma conservato anche su mie memorie digitali personali
ben lontane dalle nuvole, alle quali non affiderò mai alcun mio ricordo, o testo
o immagine o alcunchè. Le nuvole sono il male che ci attende tutti dietro l’angolo,
un altro passo nella direzione della perdita della nostra autonomia, del
diritto alla nostra vita in rete che rimane nostro, comunque vadano le cose in
futuro. Io non rifuggo dalla rete, nessuno leggerebbe questo se fosse così, ma
cerco di non caderci troppo come ormai sembra naturale a tutti. Non avrò mai un
mio conto on line, tanto per chiarirmi, né diventerò schiavo della connessione
permanente attraverso i social, per fotografare magari e condividere il piatto
che sto consumando o il quadro che sto ammirando. In rete ci vengo quando mi
interessa per qualche motivo, e ci resto pure tanto, ad essere sincero, ma non
nelle modalità tanto diffuse.
Ma
mi sono perso, ho divagato, e non so se sia un buon segno, forse sì. Il mio
gelido mattino invernale, Viz, è legato al tuo, e mi riferisco a quello. Non
siamo neppure usciti di casa tanto presto, se ricordi. Sei partita da sola, in
un momento nel quale non ero con te, e durante il giorno erano tanti questi
momenti, perché in casa facevo e faccio un po’ di tutto…
Ed
ora? Ora aspetto che, come dicono, il ricordo si stemperi, diventi meno
doloroso. Ma sinceramente non è quello che desidero, io vorrei solo che il
ricordo non sparisse, o sparisse solo con me, in un altro mattino gelido, o
giornata di sole, o pomeriggio autunnale o quello che sarà. Non prima.
Ciao
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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