lunedì 10 ottobre 2011

Grazie mamma

Mi hai desiderato, voluto, ed a un certo punto sono arrivato. Non ricordo assolutamente come è successo,  e non so neppure se mi interessava arrivare. Non mi avevi chiesto nulla. Ma non potevi neppure chiedermi nulla, come potevi fare, visto che non c’ero?
Quali sono stati i miei primi momenti mi è difficile capirlo, so solo che tu avevi molte aspettative che mi riguardavano. Mi sono sentito atteso, credo, forse amato, forse eri pure preoccupata, per il tuo lavoro, per papà che c’era e non c’era, per la tua salute, per i soldi che non bastano mai, perché avevi smesso di fumare proprio pensando a me, e perché cercavi di mangiare le cose buone che potevano farmi crescere bello e sano.
Non sapevi neppure se sarei stato un bambino o una bambina. All’inizio era troppo presto. Se fossi stato un maschietto, che a te sarebbe tanto piaciuto, già avevi pronti alcuni giochi, che avevi iniziato a comprare. Immaginavi che mi avresti insegnato tante cose, a correre, a cercare i fiori, a giocare con la sabbia, a nuotare, a fare amicizia con gli altri bambini.
Avevi paura di non potermi dedicare tutto il tuo tempo, ma sapevi che per me non avresti badato a sacrifici. Ed io non capivo nulla, io stesso ero ancora nulla o quasi, ma mi sembrava di stare bene.
Poi è successo qualcosa. Ad un certo punto tu eri preoccupata, lo percepivo e forse pensavo di essere te, non sapevo di essere altro da te. Ma si era spezzato qualcosa, e non capivo che cosa.

Ora so cosa è successo, mamma. Hai avuto la notizia che avrei avuto una malformazione molto grave, che non sarei mai stato capace di correre come gli altri bambini, non avrei mai giocato con la sabbia, non avrei mai imparato a nuotare.
Ti hanno detto che sarei cresciuto quasi come tutti gli altri, per pochi anni, e che poi mi sarei ammalato, quando avrei potuto iniziare a conoscere gli altri. Ti hanno detto che sarei stato cosciente, che avrei capito la mia situazione, che avrei sofferto per questo.

E tu, mamma, che mi hai sempre voluto bene, hai deciso di fare la cosa che ti avrebbe uccisa, che ti avrebbe distrutta per sempre, mentre io non capivo e non sapevo neppure se c’ero oppure no, cos’ero, cosa facevo.

Hai deciso di fermare per sempre il mio cuore che già batteva, perché non avresti mai voluto vedermi soffrire, per risparmiarmi un dolore immenso,  in quel momento nel quale ancora non capivo cosa sarei stato. Hai voluto solo per te il dolore che sarebbe toccato a me.

Grazie mamma, per avermi amato come nessuna ha mai amato. Per avermi dato il tuo amore prima ancora che io potessi capirlo. Per avermi salvato da una vita di dolore e di difficoltà. Grazie per avermi amato tanto.

                                                                                                 Silvano C.©  
 ( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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