domenica 2 ottobre 2011

Cosa ci spinge a fare le cose?

Perché si fa una cosa? Cosa ci spinge ad iscriverci ad un corso di lingue, ad andare in vacanza in un certo posto, cosa ci fa cercare una persona oppure frequentare una certa associazione sportiva?
E perché tante persone sentono il bisogno di scrivere un blog, di comunicare ad altri, in rete, le proprie emozioni o le proprie idee?
Io ricordo una esperienza giovanile, quando un amico mi ha introdotto in una società sportiva parrocchiale, forse impietosito dal vedermi spesso perdere tempo in giro per fatti miei, in un gesto che ora devo riconoscere di vera amicizia, anche se allora mi sentivo sinceramente lo stupido della coppia (di amici), quando andavamo in giro assieme. È stato l’ultimo atto della nostra amicizia, perché poi ci siamo persi definitivamente di vista (i nostri caratteri erano troppo diversi).  Spigliato e sicuro con le ragazze, lui, pure un po’ porco, se devo essere sincero; assolutamente inadeguato io, con esperienze prossime allo zero.
Quindi io ho iniziato a frequentare un luogo che per i successivi tre o quattro anni avrebbe modificato la mia vita, in modo completo. Io, assolutamente non sportivo in una società sportiva, vagamente ateo in una parrocchia, timido e solitario sparato tra la gente, tra i coetanei.
Cosa mi spingeva tra quella gente? Ora posso dirlo, la voglia di vivere, finalmente. La possibilità di esprimermi in una forma meno criptica, e di realizzare piccole soddisfazioni, di sentirmi in qualche modo importante o almeno cercato.
E cosa spingeva gli altri? Difficile dirlo con sicurezza. L’amico che mi aveva introdotto, pochi mesi dopo ha lasciato la società sportiva. A lui interessava giocare al calcio, però non brillava come giocatore, e si ritrovava a volte a dare passaggi con l’auto ad altri che all’ultimo momento lo avrebbero sostituito nella squadra. Si è stancato e non l’ho più visto.
L’allenatore della squadra faceva il fornaio, era stanco di alzarsi tutte le notti, voleva una spinta per avere un posto diverso e sperava che il parroco lo potesse aiutare.
Un responsabile che teneva in piedi la società era un impiegato di banca, un ragioniere, legato alla parrocchia, motivato dalla voglia di sentirsi utile.
Alcuni giocatori avevano come mira esclusivamente il poter giocare, il farsi conoscere, magari poter arrivare ad altre società più blasonate. Altri ancora forse cercavano solo un modo per fare un po’ di sport.
 Ed ora cosa mi spinge a provare a scrivere un blog?  Mica lo so con certezza.
                                                                          Silvano C.© 


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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