giovedì 14 febbraio 2019

Un altro giorno



Un altro giorno diverso ed uguale. Non passa un giorno nel quale non ti pensi, non uno solo. Oggi sarebbe stato particolare, ma uno dei tanti particolari, solo uno dei tanti. A volte mi bastava sentire la tua voce al telefono per poi poter pensare ad altro, altre volte cercavo una cosa che ti potesse stupire, oppure andavo sul sicuro comprando un libro, un fiore, un piccolo oggetto…
Vorrei tu uscissi qualche volta, senza aspettare sempre che passi io a trovarti.
Un altro giorno assurdo, cristallizzato.
E avverto attorno un senso di paura nuovo, di incertezza e preoccupazione per il futuro. Tu il futuro lo vivi, non hai più questi pensieri, e forse ridi di noi, di me. E se ridi di me non posso che sorridere a mia volta.
E rimango qui, ancora immobile, sognando viaggi già fatti o impossibili. Oppure viaggio, poco, ma ritrovo un po’ di quello che ero, e ritorno dove tu mi hai permesso di tornare, e ti sento attorno anche dove non hai potuto più entrare. Ma ci sei.
Quanto hai ancora di nascosto che non voglio vedere, che temo di scoprire, che voglio continuare a ritrovare come se tu ci avessi appena messo mano? Non temo sorprese, temo il dolore, e così lascio ogni cosa al suo posto.
Compro sempre di meno. Meno oggetti, meno libri, meno regali, meno cose per me, che non mi servono.
E domani sarà un altro giorno.  
Ciao, Viz.

                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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