venerdì 22 febbraio 2019

oggi



Volutamente circoscritto.
Il tempo, che non ho ancora capito se si è giunti ad una sua definizione scientifica certa, ma ne dubito, sicuramente mi fa mutare. La sua successione di istanti mi confonde e a volte mi fa pensare che quel paradosso di Zenone potrei farlo funzionare all’indietro, a mio piacere, anche se tutti sanno che il tempo non torna mai indietro, tutt’al più ci concede un ricordo, una fotografia.

E l’oggi mi ingabbia, non mi lascia lo spazio che vorrei, è volutamente limitato.

Ed allora non solo io, ma tutto era diverso.

E ancora mi sento in colpa, forse di vivere, oggi, e vorrei che ognuno fosse ricordato. Non amo i camposanti per ciò che sono, ma per quello che dovrebbero essere e non sono. A loro manca l’eternità, senza di quella perdono di significato. Non posso ricordare a tempo limitato, non me lo concedo, e se lo faccio sbaglio. Non voglio essere ricordato io, ma voglio ricordare mio nonno e mia nonna, mia madre e mio padre, e soprattutto voglio ricordare te. Senza questo ricordo io perdo di senso, e so di essere colpevole perché non  saprò mai fare abbastanza per ricordare, anzi, già programmo un lento passaggio nell’oblio, per qualcuno che ho amato. Non per te, certo, ma per qualcuno sì. E non so cosa sia giusto. Ma non sono le cose a tenere in vita le persone. Eppure sono le cose che in qualche modo mi legano a loro, le stupide, inutili, ingombanti cose.

Sono senza parole.

Ciao, Viz.

                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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