Per un tempo lunghissimo non sapevo, non
capivo, ho commesso errori ed ho cercato, ho vissuto tanti momenti belli e
tanti altri molto meno. Non sapevo se l’amicizia esistesse. Forse ci ho creduto,
poi ho visto che lei si fa piegare dal tempo, dalla distanza, che forse quella
che credevo tale non era vera amicizia. E ho iniziato a cercare oltre, in tanti
modi, senza mai indovinare quello giusto, perché non c’è quello giusto. Ho dovuto
prima pagare in solitudine, in umiliazione, con incomprensioni, e poi,
finalmente, per caso, per destino, per scelta, sei arrivata tu.
Da subito ti ho colpita, e pesantemente. Senza
volere ti ho tatto un occhio nero mettendo in ordine una coperta che nascondeva
una pesante borraccia militare che ho fatto volare e poi ricadere su di te. Da
allora tutto è cambiato, quasi senza che mi spiegassi il perché. Da quel
momento ho iniziato a smettere di cercare, avevo trovato. E poi è trascorso
tanto tempo, tutta una vita. Mi hai fatto doni che neppure pensavo possibili,
li ho vissuti come naturali. Poi l’eterna insoddisfazione per ogni cosa poco a
poco ha iniziato a tornare sempre controllata da te però, se non per
alcuni miei aspetti segreti come il segreto di Pulcinella. Ho ceduto ad alcune
tentazioni, da perfetto irresponsabile, ma mi hai perdonato. In un caso ho
saputo capirlo io per primo, e fermarmi, dopo una parentesi abbastanza breve
della quale ancora mi vergogno. Non sono mai stato un santo, e lo sapevi. Poi
hai dovuto andare via. Non lo hai scelto. Non lo volevi. Se avessi capito prima
(o se pure tu avessi capito prima) ora forse sarebbe diverso, ma chi poteva avere
una visione tanto pessimistica da sapere l’imprevedibile, l’incredibile, l’improbabile,
il caso rarissimo, capire che la sfortuna, anche, stava giocando il suo ruolo,
o forse il destino scritto non si sa dove?
Ed ora mi hai lasciato una tua presenza
invisibile, segni sparsi ovunque, ricordi, l’obbligo di continuare, e non solo
per me. Dovrò essere in grado di accettare questa sfida, la solitudine,
l’impossibilità di telefonarti quando sono lontano, e tanto altro. Ora inizia
un terzo momento con una tua presenza in forma diversa. E nulla sarò mai più
come prima, come pochi mesi fa, poche settimane fa. Se avessi la tua forza
sarei un uomo migliore, ma sono solo me stesso, con troppi difetti, gelosie,
meschinità e piccoli calcoli dei quali mi vergogno. Ecco, ora devo continuare,
specialmente per lui.
Silvano
C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Quando non ci fu più, la misero nella terra.
RispondiEliminaSopra di lei crescono i fiori, celiano le farfalle…
Lei era leggera, premeva la terra appena.
Quanto dolore ci volle per farla così leggera!
BERTOLT BRECHT
"E raccoglierò ogni giorno i tuoi segnali,perché in ognuno di essi ci troverò un tuo messaggio..e mi consolerai,sarò forte,sarò con te,perché nemmeno la morte ti terrà lontana da me.."
RispondiEliminaCinzia.