Eppure non avrei voluto rivederti
così.
So che un raffreddore estivo è
fastidioso, e magari provoca incubi, ma non questo. Che poi non è neppure stato
un incubo ma piuttosto uno scherzo, una forma di proiezione-ritorsione, una
realizzazione quasi reale di mie stupide paure, o altro ancora, che non so
decifrare.
Sai che aspetto di rivederti,
e non necessariamente in modo consolatorio. Mi va pure bene che tu mi faccia ripensare
alle mie cose sbagliate; ne ho fatte talmente tante che non serve neppure molta
fantasia o una memoria particolarmente precisa per recuperarne a manciate.
Non passa un solo giorno. Non
uno solo che non ripensi a come ritrovarti, e tu torni in questo modo.
Ora mi resta il malessere di
cose che pure ho pensato, che temevo. Sbagliando.
Ti ho vista come avevo paura
di poterti vedere, e sbagliavo.
Eppure sei stata presente. In qualche
modo mi hai mandato un messaggio. Ora devo decifrarlo, per quanto posso, in
attesa di capirlo meglio in futuro.
Resto ostaggio, non posso
lamentarmi e non mi va neppure di vedermi in vacanza in un altrove che per me
significa solo luoghi già vissuti.
E lascio un ulteriore segno
qui, per ritrovarlo, quando sarà il momento, per capire, per ritornare, perché è
tutto quello che posso, per ora.
Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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