So
semplicemente che un tempo facevo, correvo, pensavo, mi illudevo. Dilatavo il
tempo e curvavo lo spazio adattandolo a ciò che volevo.
Ora, a posteriori, penso di averlo fatto.
Ed ho sbagliato troppe imprese, e così ho ferito molte persone, ferendomi.
Lo rifarei, quasi certamente.
Ora, a posteriori, penso di averlo fatto.
Ed ho sbagliato troppe imprese, e così ho ferito molte persone, ferendomi.
Lo rifarei, quasi certamente.
Mi
gettavo in fantasie da realizzare con o senza di te, e potevo permettermi il
lusso di ignorarti perché ti sapevo presente
Ora
continuo a fare, solo con maggior attenzione.
E corro ancora, malgrado gli acciacchi.
Penso a quello che mi aspetta o che vorrei cambiare, o completare. Ovviamente illudendomi, perché non cambio nulla, né tantomeno concluderò mai alcunché.
Però avrò iniziato tanto, certamente, e ormai senza speranza di vederne la fine, il compimento.
E corro ancora, malgrado gli acciacchi.
Penso a quello che mi aspetta o che vorrei cambiare, o completare. Ovviamente illudendomi, perché non cambio nulla, né tantomeno concluderò mai alcunché.
Però avrò iniziato tanto, certamente, e ormai senza speranza di vederne la fine, il compimento.
Se
tutto quello che mi prende e continuo a far agire al posto mio devo valutarlo
nelle sue motivazioni profonde la risposta è una sola, e ambigua: voglio fuggire
dal tuo dolore, perché il ricordo mi genera dolore, e rimpianto e nostalgia.
Ma lo faccio solo per te.
Continuo a cercarti in val di Fiemme, in un archivio fotografico pieno delle tue tracce, nei cibi che amavi, e poi, mentre ti cerco, mi distraggo, e mi ritrovo in un luogo dove era passato tuo padre, in un suo piccolo quadro che ritrae il Trentino dipinto con la sapienza e la calma di un sardo.
Ma lo faccio solo per te.
Continuo a cercarti in val di Fiemme, in un archivio fotografico pieno delle tue tracce, nei cibi che amavi, e poi, mentre ti cerco, mi distraggo, e mi ritrovo in un luogo dove era passato tuo padre, in un suo piccolo quadro che ritrae il Trentino dipinto con la sapienza e la calma di un sardo.
Fuggo
da te per trovarti.
E se non ci sono, apparentemente, è perché devo ubriacarmi senza lasciarmi prendere dai pensieri tristi.
Agire, fare, reagire e rifare, e poi continuare di nuovo, ogni volta adattandomi e senza cercare scorciatoie.
Chi non mi segue mi perderà.
Chi non ti segue mi perderà. Ed io seguo te, ovunque tu sia.
Ogni giorno ti penso anche se qui ti scrivo di meno.
E se non ci sono, apparentemente, è perché devo ubriacarmi senza lasciarmi prendere dai pensieri tristi.
Agire, fare, reagire e rifare, e poi continuare di nuovo, ogni volta adattandomi e senza cercare scorciatoie.
Chi non mi segue mi perderà.
Chi non ti segue mi perderà. Ed io seguo te, ovunque tu sia.
Ogni giorno ti penso anche se qui ti scrivo di meno.
Ho
sbagliato? Lo sai. Sbaglio ora? Non mi interessa. Da perdere ho ancora troppo, conosci i miei pensieri, ma ora sono certo di non sbagliare, almeno in questo. Non sarò
mai padrone, no, ma un po’ posso ancora decidere.
E
intanto resto sempre qui, e non serve dire ogni cosa, ver
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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