Due
anni fa potevo ancora sorridere, ci riuscivo con un forte senso di egoismo, per leggerezza ed incoscienza, rimuovendo
troppe verità, ma ci riuscivo. Dopo, poco dopo, ho smesso di farlo. Molte volte,
sia chiaro, ho sorriso in questi due
anni che sono seguiti, ma ho molto finto. Mica si può sempre avere il viso nero
e l’espressione di un condannato a morte.
E così mi viene da pensare alla Signora. A volte mi chiedo quanto pietosa o quanto
stronza possa essere. Me lo chiedo e non so darmi risposta.
Mi dissero in modo esplicito che feci male a
comprare quella carrozzina, e pure tu l’accettasti con molte resistenze, ma lo
rifarei. L’usammo solo tre volte, ed una di queste fu il 28 novembre 2016,
quando, al mercatino di Rovereto facemmo in breve giro (l’ultimo) e assieme ci
assaggiammo un piatto di strauben. Da allora li mangiai ancora una sola volta,
con te, una settimana dopo, e ricordo luogo e occasione, e poi poche altre
volte, dopo, per dovere, pensando a te. Non sai le volte che, facendo spesa, ti
vorrei comprare qualche cosa. Non sai le volte che una data del calendario mi
apre un abisso sotto i piedi, oppure cosa provo quando rivedo un certo luogo dopo
anni.
Io, perdonami, ho donato alcune cose tue, poche, perché
mi sono fermato in poco tempo. Ti ho pure rubato un cassetto dell’armadio, ma,
a mia giustificazione, ti ricordo che sono 5. Tu ne hai avuti 3 molto a lungo. Ora
ne ho 3 io, ed un po’ me ne sento in colpa, ma, se per caso tornassi, se la
Signora potesse fare eccezioni, troveresti ancora quasi tutto, e quello che
manca lo ricomprerei con molta allegria.
Ma quegli strauben erano buoni, ammettilo Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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