- Non farlo, lo sai che ogni volta che lo hai fatto
nessuno ha capito, anzi, hai ottenuto esattamente l’effetto opposto….-
- Cosa vuol dire l’effetto opposto, io…
- Ma lo sai benissimo. Spiegare certe cose con una
lettera non serve a nulla. Occorre andare di persona per dirle certe cose,
anzi, non serve neppure dirle, perché si sanno già.-
- Si sanno già ma poi come mai non succede nulla, e
tutto sembra immobile. Nessuno che ti aiuta, e nessuno che ti cerca…
- Non mentire ora. Lo sai che qualcuno ti cerca e ti ha
cercato. E sai benissimo che è solo colpa tua se sei sparito dalla
circolazione. Ma evidentemente ti piace lamentarti, trovare fuori da te stesso
le cause di quello che solo tu ti procuri.-
- Si, hai ragione, lo ammetto. Stavo tentando di
mentire a me stesso. In fondo le cose cambiano, poco a poco, naturalmente,
oppure mutano per un fatto nuovo, oppure per una colpa, o una omissione, o una
promessa non mantenuta, o un’amicizia tradita o delusa…-
- Ecco vedi… ora hai capito cosa volevo dire. Non serve
scrivere, non serve trovare scuse, e non serve neppure nascondersi. –
- Ma io non mi nascondo, cerco anzi di stare al mio
posto, di fare quello che posso… -
- Stai ancora mentendo, ora. E menti a te stesso. Gli
altri ti conoscono. Non puoi mentire agli altri, solo a te stesso. Ricordi che
sin da giovane alcuni vedevano bene quello che tu eri, e per quel motivo tu
semplicemente per quelle persone eri invisibile. Lo ricordi o no? –
- Si, lo ricordo come se fosse ora. Si. È vero. Sono
cambiato, invecchiato, ma mi sembra di essere quello di allora. –
- Ed allora…?-
- Allora cosa? –
- Allora cosa pensi di fare?-
- Non lo so. Mi sembra a volte di uscire da un sogno, e
di svegliarmi. E mi sento in pace con me stesso, per quello che riesco a fare,
ma allo stesso tempo mi sento in colpa per le persone che in qualche modo ho
tradito, persone presenti sempre, nella mia vita, sia quelle vicine, sia quelle
lontane che non vedo da tanto, e con le quali non parlo da tanto.-
- Io non posso aiutarti, lo sai…
- Lo so, solo io posso agire. Dovrei essere più
coerente, dire ed agire allo stesso modo e con la stessa volontà. Ma
sinceramente vorrei che tutti vivessero meglio, anche senza di me. lo capisci
questo? Io posso stare vicino ad alcuni, ma come si fa ad avere una parola per
altri, quando non si sa cosa dire per non aggiungere nuovo dolore? E come si
può parlare di vecchi tempi vergognandosi un po’ di quello che si è fatto, dei
propri insuccessi, delle proprie colpe?-
- Tutti abbiamo colpe, ma alcuni hanno più bisogno,
altri meno. Tu cerca di aiutare quelli che hanno più bisogno. –
- Già, meglio non scrivere, hai ragione… è altro quello
che dovrei fare. O che già faccio, anche se ovviamente non basta. Ma ora voglio
solo accettare i miei limiti, senza raccontare più storie, senza illudere né
dare impressione di poter essere diverso.-
- Si, quello per cominciare….
- Lo so che è solo un inizio, lo so. Non serve che tu
me lo ripeta, sembra quasi che tu mi legga la mente mentre ti parlo. -
- Pure tu, devo dire, sembra che preveda le mie
obiezioni. In fondo io non ti servo, vero?.
-
No, hai ragione, non
credo che tu mi serva. –
- Allora ti voglio fare i miei auguri,
prima di salutarti, auguri di riuscire a
realizzare un po’ di quello che
hai nella mente, di essere meno scontento di ogni cosa come tuo solito, di
accettare di più le tue e le altrui debolezze, di perdonare e perdonarti.
In fondo non sarai tu a cambiare le cose o il mondo intero. Solo potrai
cambiare un pochino te stesso… auguri…- Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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