venerdì 26 dicembre 2025

Come si sopravvive al diluvio

Quando le persone affondano una dopo l’altra quasi sempre c'è chi resiste più a lungo, non affoga mentre l’acqua si alza e trova il modo di restare a galla. A volte è semplice casualità, non mi piace definirla fortuna, altre volte è frutto di una volontà precisa che non tutti manifestano. Uno dei fattori determinanti per restare in vita credo sia proprio la voglia di non morire malgrado tutto, una voglia speciale, superiore alla media. Tra questi pochi che resistono poi alcuni dimostrano, coi fatti e col comportamento, di non accontentarsi mai, qualunque cosa succeda. Altri, dopo un periodo più o meno lungo, cambiano opinione, perdono la spinta che li teneva aggrappati alla vita. Questi ultimi si rendono conto che, uno dopo l’altro, hanno perduto tutti gli amici, le persone importanti, i riferimenti e i motivi. Capiscono che non siamo nati per l’eternità e che è proprio il tempo limitato a rendere prezioso il nostro essere. Quando arriva questa consapevolezza la morte può finalmente essere accettata come una vecchia amica a lungo evitata. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

mercoledì 24 dicembre 2025

Meistersänger oder einfache Sänger

I cantori portano magia, richiamano l’atmosfera tipica di queste sere di attesa. Dicono sia festa, e festa sarà, anche se non tutti saranno più buoni, non tutti smetteranno di sparare o di farsi ammazzare anche per Natale. I miei desideri contano poco, esistono ma non sono importanti come quelli di altri, magari più giovani di me. A me la vita ha già dato molto, non a tutti ha dato in egual misura. Io vorrei ancora quelle sere coi cantori che passavano vicino alla casa dei tuoi, nella notte di vigilia, con te a guardare dal cortile. Quello non posso averlo ma posso solo evocarlo. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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martedì 23 dicembre 2025

neve

La neve arriva, leggera. Si appoggia sulla memoria, poi scompare. Ma è nevicato? Non ricordo. Non ho visto fiocchi, da un po', ma so che ti piaceva quando vedevi nevicare se non dovevi guidare. A me invece piaceva anche guidare sulle strade imbiancate, ora meno, ora ho più paure di un tempo. Sulle strade gelate ho avuto incidenti e un po' me li sono cercati, lo ammetto. La neve arrivava leggera, metteva allegria e soffocava ogni rumore. Le luci delle feste risaltavano se la neve faceva da sfondo, queste le feste di anni fa, di moli anni fa, di troppi anni fa. Meglio ricordarle belle, anche se sempre belle non erano. Le peggiori feste per me? Quelle di Natale del 2016. Ora neppure ricordo se c’era la neve, non mi sembra ma probabilmente sbaglio. Ciao Viz.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

lunedì 22 dicembre 2025

arriveranno

Poco da dire, poco da fare, perdonare magari, ricordare chi lo merita e rimuovere gli altri, trovare il modo migliore per festeggiare senza strafare. Non lasciare l’occasione per sorridere, almeno un po'. Scordare le giornate tristi, le inutili attese, le delusioni e i piccoli tradimenti. Perdonarsi senza assolversi perché non esiste prescrizione in certi casi. Guardare avanti anche se dietro le spalle è avvenuto molto. Mantenere curiosità e ancora desiderio di imparare, visto che qualcuno ha detto che gli esami non finiscono mai. Sperare un po' nella fortuna senza contarci troppo e, con tale spirito, comprare uno o due biglietti della lotteria nazionale. Aspettare anche giorni migliori assieme a quelli meno belli che arriveranno, e arriveranno.

                                                                  Silvano C.©

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domenica 21 dicembre 2025

Sogni impossibili da realizzare

Cosa mi aspetto? Cosa immagino o sogno di avere? Nello scorrere del tempo a queste domande ho risposto o avrei potuto rispondere diversamente. Se ritorno alla prima infanzia e al tempo che precede il Natale e l’Epifania potrei dire che pensavo a cose, cioè a giocattoli, tutto il resto lo avevo quindi non lo desideravo. Poi, con gli anni, ho capito meglio l’importanza delle persone e dei rapporti umani, travisando tuttavia e non dando importanza ad alcune persone vicine, sempre considerate presenti e quindi non oggetto di desiderio. Questi errori di valutazione li ho realizzati come meritavano solo più tardi, poco alla volta. Adesso quello che mi aspetto o m’immagino non saprei ancora dirlo ma quello che sogno di avere è qualcosa che è impossibile, e riguarda alcune persone che ho perduto, tu per prima. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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sabato 20 dicembre 2025

un regalo

Ho ricevuto un regalo e, come capita, è stato un corriere a portarmelo. Ha suonato di sabato pomeriggio, cosa che anni fa non avveniva, e dopo che mio figlio ha aperto il portoncino condominiale lo ha lasciato ed è scappato per continuare con le altre consegne e non perdere tempo col mio caso. Mi ha fatto piacere anche perché sono quasi sempre un paio di vicini che ricevono pacchi e spesso, quando loro non sono in casa, suonano il mio campanello. Oggi hanno suonato per me. Si tratta di un regalo di Natale che sarebbe stato giusto mettere sotto l’albero e aprirlo soltanto la sera del 24 o il mattino del 25. Ma non ho resistito, ho aperto il pacchetto, ho letto gli auguri indirizzati anche a mio figlio, poi ho slacciato anche il nastro del sacchetto ed ho estratto il regalo. Ero curioso. Poi mi sono pentito. Ho rimesso tutto nel sacchetto, molto bello, e l’ho messo sotto l’albero. Fingerò di non sapere che dopo potrò accendere una piccola fiammella, o aspettare magari un altro giorno per farlo. Cose che succedono, in questo periodo.

                                                                  Silvano C.©

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venerdì 19 dicembre 2025

scelte intelligenti

Si è dimostrata intelligente, più degli umani che l’anno pensata e costruita. Robusta, apparentemente semplice e senz’anima, con un unico scopo, lo scoppio. È stata caricata su un aereo e stipata tra altre sorelle con lo stesso destino scritto. Quell’aereo non era da crociera o pensato per viaggi di piacere ma una macchina da guerra volante, un bombardiere, come tanti ne volavano durante la seconda guerra mondiale. Le nazioni in guerra, se potevano, ne impiegavano tanti per portare morte e distruzione agli altri, i nemici, quelli stessi che pochi anni dopo diventavano amici. Quella bomba è stata intelligente più di quelle definite tali in tempi recenti. Arrivata al momento decisivo ha deciso di non scoppiare e si è infilata nel terreno senza portare danni. Solo da poco, scavando, è stata trovata, intatta, inesplosa. E ancora ha fatto allarmare perché, dopotutto, lei è nata come strumento di morte. Spero che decida di mantenere fede alla sua scelta, si faccia disinnescare e poi si lasci finalmente esplodere senza far danni a nessuno, in un posto controllato, come un enorme fuoco artificiale.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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