domenica 23 novembre 2025

Cose essenziali

La colonna sonora è tutta pronta, è nei miei progetti primari, devo soltanto realizzarla e decidere prima il giusto supporto. Non posso affidarmi a scelte valide sino a pochi anni fa, la tecnologia fa invecchiare anzitempo ogni sistema di archiviazione dati e di supporti necessari.

Il piano di viaggio è in evoluzione. Ogni giorno che passa aggiungo e tolgo, scelgo itinerari che tutti lodano ma poi, indagando meglio, li elimino e propendo per altre mete.

La biblioteca è il più possibile varia e completa, con guide e romanzi, con saggi e riviste, compatta e con sorprese da inserire in modo autonomo, non immaginabili prima di trovarle.

L’abbigliamento sarà adatto a ogni clima e a ogni condizione atmosferica. Come da nostro manuale condiviso e mai scritto. Ogni particolare curato come non mai.

La documentazione è rigorosamente cartacea, gli eventuali permessi, le assicurazioni, il tutto è  raggiungibile in una busta da conservare in un posto sicuro.

I contatti memorizzati, per chiamare in caso di bisogno o anche solo per un saluto.

I compagni di viaggio non sono necessari, bastiamo noi due. Poi, col tempo, si vedrà se qualcuno verrà inserito.

L’umore sempre positivo, non è concessa la tristezza, quella no.

I cibi da assaggiare: tutti i possibili. La spesa non sarà un fattore limitante. La curiosità avrà carta bianca.

Le scorte indispensabili di primo soccorso e i farmaci al completo, anche quelli che conosciamo bene.

Ciao, Viz. Si tratta di ipotesi, solo di ipotesi, ma mi servono per pensarti ancora qui a preparare la partenza.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

sabato 22 novembre 2025

Scelte binarie e no

Sembra che alcuni animali scelgano, a seconda della situazione, se mordere o fuggire. Anche noi umani abbiamo la possibilità di tale scelta, anzi, abbiamo molte alternative a questa sola binarietà. Gli animali più complessi hanno pure loro varie scelte in più, meno delle nostre però, perché noi umani siamo creativi, decisamente molto creativi. A questo proposito talvolta mi ritengo limitato e assomiglio alla coda di un maiale (i ferraresi potrebbero dirlo in un modo più diretto è colorito) eppure il mondo è grande, le opportunità sono quasi infinite. Basterebbe buttarsi e ridurre il peso della memoria, lasciare alcune parti del passato nel passato e andare oltre. I miei limiti mi fanno vedere solo le scelte tra un sì e un no, tra il mordere e il fuggire, e recentemente ho la sensazione di fuggire. Magari esagero, non lo so, è che malgrado il rispetto dei miei impegni potrei ben andare altrove, in luoghi ancora per me sconosciuti, senza esagerare ma potrei. Domani vedrò se avrò idee nuove, se la notte me le porterà o se semplicemente rimuoverò questo pensiero. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

venerdì 21 novembre 2025

Ogni errore ha un motivo

A volte un errore, col tempo, si rivela per la sua vera natura e diviene solo un tassello del percorso, necessario e utile.

Personalmente tuttavia di errori ne ho commessi talmente tanti che è impossibile abbiano tutti una valenza positiva, che la loro natura propenda verso il bene, che mi siano stati utili o che lo siano stati per gli altri, ma ne devo prendere atto.

La nuvola di prima si è rivelata passeggera, la resa incondizionata l’ho rimandata, l’attesa continua ma la neve caduta poco più in alto ammanta di bianco parte del mondo vicino, e questo, uscendo, mi ha sollevato il morale.

Le luci iniziano ad accendersi, le feste si avvicinano giorno dopo giorno, devo capire che non saranno per tutti motivo di serenità. Nel 2016 le feste di fine anno furono per me le peggiori di sempre, e tu ne conosci il motivo. Per altri succederà lo stesso.

Con te errori ne facevo tanti, ma quando te ne accorgevi mi davi consigli adatti. Adesso è diverso, negli errori ci resto e rimangono miei. Il vero motivo però mi sfugge, cioè non capisco ancora perché l’età non mi abbia portato saggezza. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Mi arrendo

Nessuno mi ha attaccato, almeno di recente, mi arrendo solo per stanchezza. Non so se è onorevole o se dovrei evitarlo, magari è solo la nuvola che passa e che quando se ne andrà mi farà scordare l’intento. Mi stanca discutere anche se un tempo la consideravo una questione irrinunciabile. E tendo a non ascoltare più alcuna discussione altrui, in nessun campo. Brutto segno, non saprei dire. Vorrei evadere e ritrovarmi altrove, su una spiaggia soleggiata e col mare azzurro davanti senza nessuno che parli la mia lingua, e avvertire come suoni le parole attorno, provando solo grande calma e tranquillità. Se penso a litigate memorabili tra me a altri, se ci penso, immagino che alcune avrei potuto risparmiarmele. Altre hanno dato frutti, non lo nego, ma sono state difficili, mi hanno assorbito energie, e adesso non ne ho più. Sono stato aggressivo inutilmente e a sproposito, anche con chi amavo, magari non fosse stato così. E lo sono stato anche con chi mi ha risposto con lo stesso tono, sbagliando entrambi e offrendo un’immagine della quale poco dopo mi sono vergognato. E così la mia resa, forse temporanea, ha lo scopo di fuggire attriti e rimandare impegni. E, cosa della quale sono consapevole, penso di passare da un errore all’altro.

                                                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

giovedì 20 novembre 2025

Non resta nessuno

Adesso a chi lo racconto di come è cambiato, negli anni, il Canarino a Riva del Garda? A chi lo dico che Da Settimo ha chiuso e che quella volta è stato bello? Vorrei commentare quell’uscita ad Anterselva e le due che seguirono, anni dopo. Mi pento di non aver accettato il suggerimento dei miei di andare tutti assieme in quel ristorante poco lontano dalla casa di Via Oroboni, ma è tardi, troppo tardi. E di quando mio nonno mi accompagnava al cinema Diana? È tutto sbagliato e non si può correggere, devo archiviare esattamente come ricordo e poi disfarmi anche dei ricordi, divenuti inutile fardello che mi rallenta la corsa. Dove sto correndo neppure lo so ma è sicuro che sto correndo anche se a giorni ho l’impressione di zoppicare, neppure di camminare. Dovrei cancellare dalla memoria dei telefoni diversi numeri ormai disattivati, prometto che per alcuni sicuramente mi darò da fare, ma non per tutti. Non serve a nulla, non danneggia nessuno o forse solo il sottoscritto. Ne prendo atto. Anche questo è uno dei sensi della vita. Ciao Viz. Devo accettare che tutto passi.

                                                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

mercoledì 19 novembre 2025

Inutile far resistenza

Passo in rassegna enormi archivi cartacei e raccolte di oggetti e scatole con ricordi sistemati confusamente, non in ordine di tempo né di analogia. Scelgo ciò che posso permettermi di smaltire, cioè buttare. La decisione ogni volta è difficile. Inizio con determinazione e pieno di forze ma queste iniziano subito a ridursi, come se fossi impegnato in una pesante prestazione sportiva. Non agonistica perché non faccio a gara con nessuno, ma sportiva certamente, e alcuni muscoli specializzati nel prendere e scartare non sono allenati, infatti dopo poco manifestano il bisogno di far sosta. Devo farmi violenza, lo so che è inutile mantenere ricordi dolorosi che hanno riguardato te o me, ed è ugualmente inutile conservare quello che interessava solo a noi due e a nessun altro. Posso vivere senza? Se mi rispondo sì devo buttare, sono in grado di combattere con la polvere che non approva e così lasciar andare ogni prova del passato personale che non interessa a nessuno. Pochi momenti ma con regolarità, senza esagerare. Così come è bene camminare ogni giorno più o meno a lungo, senza mai esagerare, così devo far spazio ogni giorno un po' di più, senza esagerare e senza far torti a nessuno. Tu non sei più legata ai tuoi impegni e appuntamenti di lavoro, alle visite mediche e alle riviste che un tempo ti interessavano. Io non sono più tenuto a conservare materiali di lavoro anche se a suo tempo mi costarono tempo e fatica, e che oltretutto giudico ancora molto ben fatti. Il tempo li ha resi obsoleti e nessun altro potrebbe usarli come li ho usati io perché il metodo di lavoro è per certi versi libero e si adatta ai nuovi paradigmi. Le tavolette di cera sono superate da secoli, e anche le mie fotocopie sono destinate a seguire la stessa sorte. Ciao, Viz. Devo accettare che tutto passa.

                                                                                                  Silvano C.©

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martedì 18 novembre 2025

Chissà se è vero

Åsa Larsson nelle sue osservazioni e ringraziamenti finali del poliziesco Il sangue versato scrive che, nelle sue storie, lei è dio. È lei insomma che decide il destino dei personaggi, che possono pure agire di loro volontà ma è lei che li ha inventati. Chissà se è vero e se questo è uno dei motivi che spinge gli scrittori a scrivere, uno tra i tanti almeno. Non ignoro che per alcuni si tratta di un lavoro a tempo pieno e che alla base vi possono essere motivazioni economiche, sociali, politiche o anche solo la volontà di comunicare. Chiunque scrive, anche un giornalista, intende comunicare, in questo caso notizie. Pure io, non essendo giornalista né scrittore, uso questo blog per esprimere i miei pensieri, comunicare le mie piccole emozioni. In qualche racconto di anni fa mi sono anche divertito a decidere come e perché alcuni dei miei personaggi inventati agissero in un certo modo. Chissà se è vero allora che tra le parole si nasconda il desiderio di una piccola onnipotenza, di un limitato assolutismo e, in definitiva, l’illusione di essere liberi di fare e far fare quello che si vuole. Ciao, Viz.

                                                                                                  Silvano C.©

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lunedì 17 novembre 2025

Come un geco

In una foto che scattai a Riva del Garda nella cucina dell’appartamento che avemmo in affitto ci sei tu, mio padre, mia madre, mio fratello e Roberta. Era stata una bella giornata, a quanto ricordo, rimasta nella memoria anche fotografica e quindi patrimonio pure di nostro figlio perché le fotografie le conservo e sono documenti della storia della nostra famiglia. In un mondo ideale, pensavo, io avrei potuto arrivare prima della nascita di mia madre o di mio padre, magari prima della nascita dei miei nonni. Avrei potuto esserci prima della tua nascita e, a modo mio, intervenire con piccole modifiche nella successione degli eventi, poche ma tali da eliminare dolori inutili, morti inutili. Avrei cancellato chi non meritava e questo a mio giudizio insindacabile, avrei avuto un ruolo che nessun umano ha mai avuto, fantascientifico e impossibile, quasi da giudice supremo, da giustiziere che non necessita della spada. Nulla di tutto questo è mai avvenuto, e se questo fosse stato possibile magari non ci saremmo mai incontrati perché non sarei neppure nato. Ciao, Viz. Oggi mi sento un po' geco, mi arrampico sugli specchi.

                                                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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