Le domande che non ho fatto quando avrei potuto (e dovuto) farle
I racconti ascoltati senza prestare sufficiente attenzione ai particolari
Gli oggetti che ho salvato, per poco, ma che adesso non mi
svelano tutto
Le fotografie che ho scattato e regalato
Le cose che mi sono state rubate e non ho mai più ritrovate né
ho potuto sostituire
I libri prestati e mai riavuti indietro
I libri comprati, e poi ricomprati ancora perché smarriti nel
mio grande caos
Le favole che adesso nessuno mi racconta più come quando ero
piccolo
Gli amori mai nati ma che avrebbero potuto nascere cambiando
ogni cosa
La città di Belluno, dove per caso non mi sono mai trasferito
Dire, fare, baciare, lettera e testamento
Le asole, i ricami, gli orli e le bambole
L’inutilità dei cimiteri, che ricordano chi stiamo dimenticando,
e che molti non amano frequentare
Le parole scritte come queste, non su supporto cartaceo, per
quanto tempo resteranno leggibili?
So di dire cose che interessano a pochi, so però che isolarmi
tra gli altri, con te, cercando di evitare pure gli amici, è stata una mia colpa
e una mia scelta. Non ho idea se ogni cosa avrebbe potuto avere un altro corso
partendo da un atteggiamento diverso, non lo saprò mai. E sono troppe le cose
che non saprò mai. Per fortuna un po' la memoria mi aiuta nascondendomi quello
che è avvenuto, come è giusto che sia. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)