Non tutti i labirinti sono statici ed euclidei dicevo ieri, sarebbe troppo facile. In poco tempo, appreso il segreto, nessuno si perderebbe più, né a Bologna, come cantava Lucio Dalla, né su un sentiero nel bosco di notte, senza luna e senza segnali per orientarsi. L’importante è sempre non perdere la calma. Capito questo, e dopo aver applicato correttamente le regole, anche quella preventiva di non fare idiozie, se ne esce. Se invece il pericolo non si valuta con la dovuta cautela i guai possono arrivare, e non serve a nulla sapere come si esce da un labirinto. A volte penso che i bambini forse sanno già tutto e, con gli anni, crescendo, dimenticano e iniziano a fare idiozie. Un bambino si nasconde ma mai troppo, vuole essere trovato, è quello il bello del gioco. L’adulto che si nasconde potrebbe invece avere intenzioni pericolose. I bambini che giocano al dottore non arrivano mai oltre il loro limite, seguono la curiosità e la condividono, è un gioco alla pari senza le brutture che solo gli adulti creeranno. Anche i bambini possono esagerare tra di loro, a volte sfiorano la cattiveria, ma anche in questo caso ritornano al loro posto se richiamati nel modo giusto, capendo come ci si sente dall’altra parte. Forse in un labirinto si perdono perché se il gioco è quello occorre anche saperlo accettare. Intanto ti confesso che un po' pure io mi sono perso, non so se è grave. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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