lunedì 22 dicembre 2025

arriveranno

Poco da dire, poco da fare, perdonare magari, ricordare chi lo merita e rimuovere gli altri, trovare il modo migliore per festeggiare senza strafare. Non lasciare l’occasione per sorridere, almeno un po'. Scordare le giornate tristi, le inutili attese, le delusioni e i piccoli tradimenti. Perdonarsi senza assolversi perché non esiste prescrizione in certi casi. Guardare avanti anche se dietro le spalle è avvenuto molto. Mantenere curiosità e ancora desiderio di imparare, visto che qualcuno ha detto che gli esami non finiscono mai. Sperare un po' nella fortuna senza contarci troppo e, con tale spirito, comprare uno o due biglietti della lotteria nazionale. Aspettare anche giorni migliori assieme a quelli meno belli che arriveranno, e arriveranno.

                                                                  Silvano C.©

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domenica 21 dicembre 2025

Sogni impossibili da realizzare

Cosa mi aspetto? Cosa immagino o sogno di avere? Nello scorrere del tempo a queste domande ho risposto o avrei potuto rispondere diversamente. Se ritorno alla prima infanzia e al tempo che precede il Natale e l’Epifania potrei dire che pensavo a cose, cioè a giocattoli, tutto il resto lo avevo quindi non lo desideravo. Poi, con gli anni, ho capito meglio l’importanza delle persone e dei rapporti umani, travisando tuttavia e non dando importanza ad alcune persone vicine, sempre considerate presenti e quindi non oggetto di desiderio. Questi errori di valutazione li ho realizzati come meritavano solo più tardi, poco alla volta. Adesso quello che mi aspetto o m’immagino non saprei ancora dirlo ma quello che sogno di avere è qualcosa che è impossibile, e riguarda alcune persone che ho perduto, tu per prima. Ciao, Viz.

                                                                  Silvano C.©

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sabato 20 dicembre 2025

un regalo

Ho ricevuto un regalo e, come capita, è stato un corriere a portarmelo. Ha suonato di sabato pomeriggio, cosa che anni fa non avveniva, e dopo che mio figlio ha aperto il portoncino condominiale lo ha lasciato ed è scappato per continuare con le altre consegne e non perdere tempo col mio caso. Mi ha fatto piacere anche perché sono quasi sempre un paio di vicini che ricevono pacchi e spesso, quando loro non sono in casa, suonano il mio campanello. Oggi hanno suonato per me. Si tratta di un regalo di Natale che sarebbe stato giusto mettere sotto l’albero e aprirlo soltanto la sera del 24 o il mattino del 25. Ma non ho resistito, ho aperto il pacchetto, ho letto gli auguri indirizzati anche a mio figlio, poi ho slacciato anche il nastro del sacchetto ed ho estratto il regalo. Ero curioso. Poi mi sono pentito. Ho rimesso tutto nel sacchetto, molto bello, e l’ho messo sotto l’albero. Fingerò di non sapere che dopo potrò accendere una piccola fiammella, o aspettare magari un altro giorno per farlo. Cose che succedono, in questo periodo.

                                                                  Silvano C.©

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venerdì 19 dicembre 2025

scelte intelligenti

Si è dimostrata intelligente, più degli umani che l’anno pensata e costruita. Robusta, apparentemente semplice e senz’anima, con un unico scopo, lo scoppio. È stata caricata su un aereo e stipata tra altre sorelle con lo stesso destino scritto. Quell’aereo non era da crociera o pensato per viaggi di piacere ma una macchina da guerra volante, un bombardiere, come tanti ne volavano durante la seconda guerra mondiale. Le nazioni in guerra, se potevano, ne impiegavano tanti per portare morte e distruzione agli altri, i nemici, quelli stessi che pochi anni dopo diventavano amici. Quella bomba è stata intelligente più di quelle definite tali in tempi recenti. Arrivata al momento decisivo ha deciso di non scoppiare e si è infilata nel terreno senza portare danni. Solo da poco, scavando, è stata trovata, intatta, inesplosa. E ancora ha fatto allarmare perché, dopotutto, lei è nata come strumento di morte. Spero che decida di mantenere fede alla sua scelta, si faccia disinnescare e poi si lasci finalmente esplodere senza far danni a nessuno, in un posto controllato, come un enorme fuoco artificiale.

                                                                  Silvano C.©

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giovedì 18 dicembre 2025

Nulla è come ieri

La strada non è più la stessa, in un solo giorno qualcosa è cambiato. Immagina come sarà tra una settimana, tra un mese, tra un anno, tra dieci anni. Tu torni e immagini di ritrovare quel nome sul campanello accanto al portone della palazzina a destra, dopo l’incrocio, e non lo trovi più. Quella coppia di anziani che ti riceveva sempre con un sorriso da un po' non vive più nell’appartamento al secondo piano. Lei è morta cinque anni fa e lui, dopo due anni, è stato accolto in una RSA, sigla che indica quelle strutture che un tempo si chiamavano ricoveri. Con la testa, per fortuna, non c’è più molto, e questo crea problemi a chi deve assisterlo ma lui non prova dolore legato al ricordo della vita passata. E poi non crea neppure troppi problemi a chi lo assiste, è tranquillo, e non riceve praticamente visite da nessuno. Nella strada i mutamenti riguardano un paio di ristrutturazioni, le decine di traslochi, i pochi nuovi nati, la chiusura di una latteria con rivendita di pane, il rifacimento di una parte del manto stradale, l’insegna eccessivamente luminosa nelle ore notturne di un nuovo piccolo ristorante da asporto etnico, gli infissi cadenti della casa a mezza via chiusa da tanto tempo e...

                                                                  Silvano C.©

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martedì 16 dicembre 2025

sull'amore

Il libro è voluminoso, con un numero enorme di pagine. La prefazione ha i fogli con numerazione romana. Il testo è diviso in tanti capitoli, forse troppi o non abbastanza, dipende dai punti di vista. Poi ci sono i ringraziamenti, l’indice e, in fondo a tutto, forse impaginata non correttamente, una bibliografia essenziale con oltre diecimila volumi, e pure questi non sufficienti. La prefazione è formata da XVIII fogli completamente bianchi. I tanti capitoli del testo hanno pure loro fogli bianchi, identici a quelli della prefazione salvo per il particolare di per essere numerati col sistema arabo. L’indice è preciso, ma non riporta i titoli dei capitoli. I ringraziamenti sono righe da completare, ognuno sa chi deve ringraziare e l’autore non se ne attribuisce la scelta. La bibliografia invece è densa, sovraccarica, massiccia e tuttavia incompleta, consapevole colpevolmente di non poter riportare tutto. L’autore, che si firma con uno pseudonimo, ha lasciato in bianco ogni sua considerazione, non cita alcun ricordo, non fa menzione di persone o di esperienze. Solo il titolo sulla copertina in brossura del volume è netto e chiaro, sintetico come non potrebbe essere altrimenti: L’amore.

Amori eterni e provvisori, carnali e spirituali, estivi e per mille stagioni, finiti o mai iniziati, attesi per una vita intera e arrivati un secondo prima della fine, a tradimento e pieni di tradimenti, mai cercati eppure arrivati, aspettati inutilmente, ricordati con riconoscenza o con dolore, tra amanti e tra genitori e figli, tra persone che non immaginavano che sarebbe mai avvenuto, con le persone sbagliate che hanno solo fatto soffrire, mille amori e mille ancora, poi mille e ancora mille, tutti gli amori del mondo, anche di quello che verrà.

                                                                  Silvano C.©

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lunedì 15 dicembre 2025

Punti di vista

Vedi, ero bravo un tempo a costruire oggetti in legno, anche col tornio. Avevo una buona resistenza a nuoto e ho sfidato la sorte da incosciente con una lunga nuotata in mare aperto. Ho cucinato molto e ho sperimentato. Ad esempio ho preparato uno spezzatino con le mele al posto delle patate, visto che le patate le avevo finite. Come fotografo dilettante ho avuto diverse soddisfazioni e per alcuni anni ho stampato da solo le mie foto in bianco e nero. Mi sono sentito poeta, affabulatore, cercatore di funghi e di castagne, pilota e anche un po' giornalista. Sono stato bravo, un tempo, ma in realtà so che racconto storie e un po' ricordo quello che mi fa piacere omettendo insuccessi clamorosi o azioni delle quali mi vergogno. Non so trarre conclusioni, non mi so leggere dentro come sanno fare alcuni che mi conoscono andando alla sostanza di certi miei atteggiamenti che neppure io mi rendo conto di avere. Mi racconto ma pure gli altri raccontano di me in mia presenza o assenza. Ora, vedi, credi più a me o a quello che pensano o dicono gli altri? E di te cosa mi vorresti dire o vorresti che dicessi?

                                                                  Silvano C.©

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