Sempre diversamente, sembra che ogni giorno l’assenza si mostri come nuova o mai percepita prima.
Bastano piccoli contrattempi come la caduta di un vaso, il blocco del motore di una tenda da sole in un giorno di pioggia, la foratura di una gomma della bicicletta o le suole delle scarpe che decidono, esattamente quel giorno, e assieme, di staccarsi sbriciolandosi.
Le novità fanno sembrare nuovi anche stati d’animo e sentimenti, ma si sa che non è così. Alcune cose sono importanti, e non le cito per scaramanzia, altre lo sono molto meno, come ad esempio un problema all’auto.
Vivere l’assenza è un’esperienza che non auguro a nessuno ma che tocca a tutti, prima o poi, si spera il più tardi possibile.
Un’amica mi ha raccontato che dove si reca per le sue cure oncologiche ha visto una coppia di giovanissimi che stavano vicini, ha saputo che erano sposati da poco e che avevano poco più di vent’anni. Lei pallidissima e lui stretto a lei. Ecco, questa è una cosa seria, una vera ingiustizia. Quei due ragazzi non andavano colpiti nei loro anni di gioia e spensieratezza, di progetti e felicità. Loro, se così era il destino, andavano colpiti molti anni più tardi.
Quello che succede arriva sempre diversamente, o almeno così appare, ma è sempre la stessa cosa. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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