Quest l'è mei s'al scriv acsì, al par più poetic, ma in vrità l'è na bruta roba.
Da ragazot a stava in paes, a tnuseva un poc ad zent, ma am son sempar santì brisa dal tut a post. Im tuleva in gir, ma a mi al'm sambrava normal, o quasi.
Agh iera dil volt però che a nin puteva più, e alora an supurtava più il cazad che qualdun al dgeva.
Una ad stil teorii che al bar nisun al pareva metar in discusion la iera che se un al met i calzit bianc al dev esar par forza un fnoc.
Al nè brisa pusibil esar tan idiota, a dig mi, a pensar un quel dal zenar.
Sol divers an dop ho capì che zerta zent la ghà al zarvel picul. Ho capì che al nè brisa un problema esar o no un fnoc, ma al ver problema l'è dar impurtanza a sta roba, e an pensar brisa che as fa star mal di altar, che a ti in t'ha fat nient, in vol nient e it lasa vivar com at vo ti. E ti parchè t'in lasi brisa vivar com i vol vivar lor, senza far mal a nisun?
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte. Grazie)
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Poesia in dialetto.
RispondiEliminaQuando, o mé bèla Grom,ta sé basada
D’i prim barlom de sul…ch’i è ona belèssa
E i fa desdà i culùr che i te tapèssa,
ta pàret fina tota ‘mbeletada.
(quel che si conosce sembra facile, e difficile sembra quel che nn si conosce)
Grazie, Mela... mi piace la poesia su Gromo...l'ho capita pure io.. Silvano C.
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